Provincia. Massimiliano Caterino, attuale collaboratore di giustizia, ex braccio destro di Michele Zagaria (in foto) e reggente del clan dopo gli arresti dello stesso Zagaria e di ‘o ninno Iovine, ha rilasciato un’intervista al giornalista della Rai Geo Nocchetti. La redazione del Tgr Campania ha infatti realizzato alcune puntate sulla camorra ed uno stralcio dell’intervista a Caterino è andata in onda nell’edizione di oggi.

“Da noi si è sempre respirata aria di camorra. – ha esordito il pentito –  Già a 10 anni ero affascinato dai capi come Bardellino quando venivano in piazza. Essere camorrista significa che ti viene tutto facile, rispetto e porte aperte. Noi risolvevamo qualsiasi problema in 5 minuti. Noi Casalesi rispetto ai camorristi napoletani eravamo più riservati, loro sono più chiassosi come Setola, questa è la differenza.”

“Il più pericoloso resta Sandokan, Francesco Schiavone. Lui comanda ancora, anche dal carcere, e lo si è visto con i figli. – ha aggiunto Caterino ai microfoni del Tgr – Zagaria durante la latitanza è andato anche negli Stati Uniti ed in Australia, c’erano professionisti che fornivano documenti e dovevamo cambiare solo la foto. L’ingranaggio è sempre stato camorra, politica e imprenditori. Tutti quelli che hanno fatto politica nelle nostre zone ci conoscevano, di tutti gli schieramenti. Cosa voglio dire al mio ex capo Zagaria? Collabora, dai un riscatto alla tua terra, fai capire che la nostra scuola è stata solo negativa. Abbiamo fatto solo del male. Tu sei stato il nostro capo, ci hai insegnato il male ed abbiamo trasmesso il male. E’ l’unica possibilità – ha concluso – che abbiamo per un futuro riscatto delle nostre bellissime zone”.

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