carabiniere ucciso
Gentile, altruista e dal cuore d’oro. Chi conosceva il vice brigadiere Mario Brega Cerciello, il carabiniere ucciso a coltellate da due rapinatori, lo dipinge così: un amico, sempre presente, su cui fare affidamento per qualunque problema. “Una persona ironica, sempre sorridente e disponibile – spiegano alcuni suoi amici al Messaggero- Con tanti sacrifici stava progettando di costruire una casa a Somma Vesuviana, vicino alla madre e al resto dei familiari, a cui era molto legato”.

Soltanto dieci giorni fa era tornato a Roma, dopo aver trascorso il viaggio di nozze in Madagascar, e aveva ripreso subito servizio: il vice brigadiere amava il suo lavoro e lo svolgeva con grande passione.

Mario era un ragazzo d’oro, non si è mai risparmiato nel lavoro”. A parlare è il comandante della stazione di Piazza Farnese Sandro Ottaviani. “Era un punto di riferimento per l’intero quartiere dove ha sempre aiutato tutti. Era un volontario per l’ordine dei Cavalieri di Malta dove faceva il barelliere e accompagnava i malati a Lourdes e a Loreto” – spiega il militare – Tutti i martedì andava alla stazione Termini per dar da mangiare ai bisognosi”.

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