Marcianise. Erano definiti le “spie per il pizzo” perché attraverso le loro aziende raccoglievano i soldi da versare a titolo di estorsione al clan Belforte ed organizzavano incontri tra gli imprenditori estorti e gli appartenenti alla cosca.

Camorra, sequestrato il tesoro dei Belforte: ci sono Ferrari, Porsche e casa in Costiera

È quanto emerso a carico di due fratelli imprenditori operanti nei settori del cemento e della ristorazione del casertano, per i quali sono scattati sequestri di beni per oltre 30 milioni di euro tra case di lusso sulla Costiera amalfitana e auto come Ferrari e Porsche.

Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale S.Maria Capua Vetere ed eseguito stamattina dalla Dia, dalla Questura di Caserta e dalla Guardia di Finanza. L’inchiesta, avviata dopo le indagini svolte nel 2014, ha permesso di evidenziare come i due imprenditori casertani fossero vicini al clan egemone della città di Marcianise e di ricostruire il sistema di estorsioni, a favore del clan, che era stato messo in piedi dai due fratelli.

Auto e case di lusso sequestrate

Le forze dell’ordine hanno dunque sequestrato beni per 30 milioni di euro. Nel dettaglio si tratta di 3 società e 75 beni immobili ubicati nelle province di Caserta, Benevento, Salerno, L’Aquila e Parma (18 terreni, 18 abitazioni, 2 opifici industriali, 36 garage/magazzini ed 1 multiproprietà in costiera amalfitana),99 rapporti finanziari e 10 beni mobili registrati (5 autovetture, tra cui una Ferrari ed una Porsche, 3 imbarcazioni e 2 rimorchi).

Sei aziende sono state affidate all’amministrazione giudiziaria per il periodo di un anno. Quest’ultima misura di prevenzione è volta al possibile recupero delle ditte quando risulterà eliminata l’ingerenza di soggetti legati alla criminalità organizzata.

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