L'uscita dalla questura di Napoli degli arrestati nell'operazione della Polizia di Stato di Napoli nella zona di Forcella della città dove gli agenti hanno eseguito 60 provvedimenti nei confronti persone ritenute appartenenti alle famiglie camorristiche Giuliano, Sibillo, Brunetti e Amirante. Le accuse, a vario titolo, sono di associazione di tipo mafioso, omicidio, tentato omicidio, traffico di stupefacenti, detenzione porto abusivo di armi, 9 giungo 2015. ANSA / CIRO FUSCO

Durissimo colpo alla camorra del centro storico di Napoli. Questa mattina gli agenti della Squadra Mobile di Napoli hanno eseguito otto ordinanze di custodia cautelare in carcere per altrettante persone ritenute affiliate ai clan Mazzarella e al clan rivale dei Brunetti (legati alla paranza dei bambini dei Giuliano-Sibillo). Il provvedimento è stato emesso dal gip Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea.

I destinatari dell’ordinanza sono ritenuti responsabili di estorsione aggravata dal metodo mafioso commessa nei confronti di un’attività commerciale nella zona Vicaria-Mercato di Napoli. Due fratelli, entrambi imprenditori, erano costretti a pagare il pizzo per entrambi i clan. In pochi mesi hanno sborsato più di 11mila euro. Stanchi delle richieste estorsive, hanno deciso di denunciare. E dalla denuncia è scatta l’inchiesta.

A finire in Maurizio Abbagnara, 40 anni, Nicolas Brunetti, 24 anni, Luca Capuano, 26 anni, Gennario Catapano, 38 anni, Salvatore Celentano, 31 anni, Antonio Esposito, 22 anni, Giuseppe Gambardella, 26 anni, Antonio Rivieccio, 26 anni. Sfugge al blitz invece un nono soggetto, al momento irreperibile. Sono tutti ritenuti affiliati al clan Brunetti ad eccezione di Gennaro Catapano, scissionista dei Mazzarella arrestato lo scorso 11 luglio insieme ad altri quattro esponenti dello storico clan nato “grazie” a Michele Zaza.

“Sono io il capo della Maddalena”, aveva riportato il baby-boss Nicolas Brunetti, presentandosi agli imprenditori taglieggiati. Come anticipato da Voce di Napoli, i due commercianti avevano versato una prima quota di 5mila euro. Dopo alcune settimane si era poi presentato Giuseppe Capuano, per conto del clan rivale dei Mazzarella. Furono versati altri 3-4mila euro. Dopo pochi giorni, si ripresentano quelli del clan Brunetti che reclamano il versamento di un’altra quota. A quel punto le due vittime hanno deciso di denunciare tutto al commissariato di Vicaria-Mercato.

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