Ieri sera la Commissione toponomastica, presieduta dal consigliere comunale Lorenzo Grasso, ha concluso il secondo step dei lavori, dedicando una strada allo storico e scrittore Giuseppe Barleri, nativo di Marano, ma molto conosciuto a Calvizzano, dove ha vissuto fino al giorno della sua morte, sopravvenuta per un tumore allo stomaco. Quest’anno ricorre il decimo anniversario della sua dipartita avvenuta ad aprile 2006. Due anni prima, a gennaio 2004, il presidente del Consiglio dei Ministri lo nominò cavaliere della Repubblica. La proposta di dedicargli una strada era stata formulata dal blog “calvizzanoweb”.

Ma chi era Peppe Barleri? “Era uno studioso onesto, meticoloso e sorprendentemente rivoluzionario – afferma Enzo Savanelli, giornalista che ha scritto un libro sulla storia di Marano – Come storico, aveva le doti che prescriveva Erodoto: il vero storico è quello che pubblica le proprie indagini, cioè documenti e fonti. E “indagini” erano le pubblicazioni di Barleri, volutamente non erano “conclusioni”.

Barleri era sicuramente uno dei più profondi conoscitori della storia di Marano e di Calvizzano.

“Mi limito a far parlare i documenti – era solito affermare anche in alcune sue prefazioni -, perciò nei miei libri ognuno è libero di scegliersi il percorso storico che vuole, e approdare a verità magari diverse da quelle alle quali approda chi sceglie un’altra via, un’altra angolazione: la storia è un diamante con moltissime sfaccettature, tutte ugualmente brillanti”.

Infine, Peppe era un rivoluzionario, perché, nel pubblicare tanti libri ricorrendo a sponsor pubblici o privati, è riuscito a regalarli a chi, di volta in volta, glieli ha chiesti: ricchi o poveri, acculturati o semplici curiosi, professionisti o operai. Quindi ha creato opere per tutti (la storia cittadina è di tutti) e, soprattutto, fruibili veramente da tutti perché gratuite. E questa è una lezione della quale dobbiamo tutti tener conto. Intanto, dopo di lui a Calvizzano si è creato una sorta di vuoto culturale: nessuno più si è cimentato a raccontare la storia di un paese che vanta una lunga tradizione di storici, vedi Raffaele Galiero, il sacerdote Di Maria e lo stesso Barleri.

 

Domenico Rosiello

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