Ancora una denuncia da parte del sindacato USB Lavoro Privato in merito alla gestione del servizio di igiene urbana ad Aversa. A finire nel mirino, stavolta, è il trasferimento delle attività di trasbordo dei rifiuti dal piazzale antistante lo stadio comunale al centro raccolta dei Cappuccini, attualmente chiuso e privo – secondo il sindacato – dei minimi standard di sicurezza.
Aversa, USB: “Discarica abusiva ai Cappuccini, lavoratori esposti a gravi rischi”
“La Tekra, insieme all’amministrazione comunale, ha peggiorato nettamente la situazione – afferma Giovanni Giovine, coordinatore regionale USB lavoro privato– spostando gli operatori ecologici in un sito che presenta gravi criticità, come la presenza di una discarica abusiva contenente rifiuti altamente tossici, già più volte segnalata e mai bonificata”.
Il sindacato ricorda come, a seguito di alcuni esposti presentati nei mesi scorsi, siano partiti controlli da parte di ASL e carabinieri, che avrebbero evidenziato diverse irregolarità da parte della società che gestisce il servizio di raccolta ad Aversa. “Ancora una volta – denuncia Giovine – a pagare sono i lavoratori. Sono costretti ad operare in un’area pericolosa, senza impianto antincendio, illuminazione, servizi igienici, né le vasche di contenimento dei liquidi dei rifiuti. Le condizioni sono inaccettabili”.

La questione si intreccia con un’altra annosa vicenda: quella della mancata riattivazione dei due centri raccolta cittadini, ai Cappuccini e in via Perugia. USB ricorda che due anni fa il Commissario prefettizio stanziò 250mila euro per il ripristino dell’isola ecologica ai Cappuccini, fondi che – secondo il sindacato – non sono mai stati utilizzati.
“Chiediamo da anni il ripristino dei due centri raccolta e il ritorno in città del cantiere, degli uffici e degli spogliatoi dei lavoratori, oggi relegati nelle campagne di Casaluce”, sottolinea il sindacalista. “È inaccettabile che quei fondi giacciano inutilizzati. Dove sono finiti i 250mila euro?”. Alla luce della situazione, USB fa sapere di aver già interessato nuovamente gli enti preposti – ASL, Ispettorato del Lavoro, Prefettura e forze dell’ordine – per segnalare la pericolosità del sito e chiedere interventi urgenti. “Come committente, il Comune dovrebbe vigilare sul rispetto della gara migliorativa sottoscritta con Tekra”, afferma Giovine. “Invece, assistiamo all’ennesima violazione delle norme ambientali e di sicurezza sul lavoro. È ora che si intervenga seriamente”. Per il sindacato la soluzione è una sola: “Vogliamo il ripristino immediato dei due centri raccolta rifiuti ai Cappuccini e in via Perugia, con tutte le norme di sicurezza per ambiente e lavoratori finalmente garantite”.