Asse Napoli-Germania, soldi dei Polverino e di altre cosche riciclati in auto di lusso: 8 arresti

Riciclavano i guadagni ottenuti con la vendita di droga nella compravendita autovetture di lusso, tra cui Ferrari, Porsche, Lamborghini e Audi. Attraverso una società costituita in Germania, che si chiama “Bella Italia“, offrivano poi ai clienti (tra cui figurano diversi camorristi legati al clan Polverino e alle cosche di Secondigliano e Scampia) contratti di noleggio a lungo termine fittizi che consentivano di eludere sequestri e misure di prevenzione.

 Arresti e sequestri milionari tra Napoli, Cagliari e Germania

Questa è la scoperta effettuata dalla Guardia di Finanza di Napoli e Cagliari, in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (Scico). L’operazione, su richiesta delle Procure di Napoli (pm antimafia Giuseppe Visone) e Cagliari, ha portato al sequestro della ditta Bella Italia (9 immobili, 132 veicoli e oltre 4,2 milioni di euro) e all’arresto di otto persone (sei in carcere e due ai domiciliari) tra la Germania, precisamente a Erftstadt, nel distretto di Colonia, e Napoli. Gli otto dovranno rispondere alle accuse di riciclaggio, auto-riciclaggio e intestazione fittizia di beni, aggravate dalla natura transnazionale dell’operazione.

Tra gli indagati, in carcere sono finiti Gaetano Tufo e Pasquale Coppola; agli arresti domiciliari per Gaetano Gargano, Alfredo Tufo e Salvatore Baiano.

Il doppio filone delle indagini

Le indagini hanno avuto origine da un’attività investigativa della Squadra Mobile di Cagliari su un gruppo criminale guidato da individui sardi e campani, che commercializzava tonnellate di hashish proveniente dalla Campania in Sardegna. A Cagliari, gli accertamenti investigativi hanno portato a sentenze definitive di condanna e alla confisca dei proventi del traffico di droga per oltre 20 milioni di euro.

Il filone di indagine partenopeo sul riciclaggio, supportato anche dalle attività della Polizia doganale di Stoccarda, ha permesso di scoprire la destinazione delle ingenti somme derivanti dal traffico di stupefacenti, utilizzate per l’acquisto di auto e moto di lusso intestate solo fittiziamente a terzi.

Un napoletano a capo dell’associazione a delinquere

Secondo quando ricostruito dagli inquirenti, a capo dell’organizzazione vi era Pasquale Coppola, napoletano residente in pianta stabile in Germania. Attraverso la ditta “Bella Italia” intestata alla moglie Carmela Salemme, avrebbe riciclato i proventi illeciti attraverso la compravendita di auto di lusso. A entrambi i coniugi è stato notificato un mandato di arresto europeo.

Legami con il clan Polverino di Marano

Per procacciare la clientela, i due si sarebbero avvalsi anche dell’intermediazione dei titolari di una società di Marano di Napoli (in realtà una sede secondaria della ditta tedesca), uno dei quali già condannato in via definitiva per associazione a delinquere di stampo camorristico in quanto ritenuto legato al clan Polverino.

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