Perquisizioni, sequestri e acquisizioni documentali sono in corso a Napoli, da parte del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza (coordinate dal colonnello Giovanni Salerno), nell’ambito di una inchiesta della Procura di Napoli su appalti truccati nell’Asl Napoli 1.

Tra gli indagati figurano il provveditore Loredana Di Vico, e alcuni appartenenti alla nota famiglia di imprenditori Dell’Accio.

Gli inquirenti – procuratore aggiunto Valter Brunetti, aggiunto Alfonso D’Avino – ipotizzano che gli uffici dell’Asl Napoli 1 preposti all’acquisto di beni e servizi abbiano «manipolato» le procedure di selezione delle ditte aggiudicatarie favorendone alcune che, di fatto, malgrado intestate a prestanome compiacenti, sono invece risultate riconducibili a familiari del provveditore.

Il sistema, che si fondava anche sulla complicità di alcuni agenti di note multinazionali di settore, consisteva nel simulare che le aziende intestate ai prestanome fossero, per conto delle multinazionali, «fornitrici esclusive» dei prodotti elettromedicali e di consumo acquistati dall’azienda sanitaria. In questa maniera l’Asl acquistava beni aggirando le ordinarie procedure attraverso gli affidamenti diretti.

Dalle indagini emerge che l’Asl Napoli 1 avrebbe pagato prodotti e macchinari elettromedicali a prezzi di gran lunga superiori, anche il triplo, rispetto ai costi che invece avrebbero sostenuti se i beni fossero stati acquistati con una gara pubblica piuttosto che con l’affidamento diretto.

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