Abbigliamento e guanciali: falso made in Italy scoperto in 3 fabbriche nel Napoletano

Sequestrati tre centri di produzione tessile (di cui due completamente abusivi e sconosciuti al Fisco) e scoperti 4 lavoratori in nero, uno dei quali risultato anche percettore di reddito di Cittadinanza. È il bilancio di due distinti interventi eseguiti dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, volti alla tutela del “made in Italy” e al contrasto dello sfruttamento della manodopera irregolare.

Abbigliamento e guanciali: falso made in Italy scoperto in 3 fabbriche nel Napoletano

In particolare, i finanzieri della Compagnia di Ottaviano hanno individuato, tra i comuni di Terzigno, San Gennaro Vesuviano e San Giuseppe Vesuviano, alcuni opifici i quali, mediante l’impiego di manodopera italiana e straniera irregolare, svolgevano l’attività produttiva violando la normativa ambientale. Inoltre, producevano migliaia di articoli tessili ed accessori con la falsa dicitura del made in Italy.

Nel corso del primo intervento, è stato individuato e sequestrato un immobile che nascondeva un’attività di tappezzeria completamente abusiva, svolta con tutte le attrezzature necessarie e operante con la presenza di un lavoratore straniero privo di contratto di lavoro, ma regolare sul territorio italiano: il titolare pagherà sanzioni che vanno da 1.800 a 10.800 euro.

Durante un secondo controllo, invece, è stato sottoposto a sequestro un opificio tessile, all’interno del quale
erano presenti decine di apparecchiature, palesemente manomesse per rendere maggiormente spedita l’attività di
produzione, esponendo i lavoratori a gravi rischi per la propria incolumità.

In un terzo intervento, i finanzieri hanno scoperto una fabbrica abusiva di guanciali da letto, nella quale era stato allestito un vero e proprio centro di produzione e commercializzazione del falso.

In questo caso, la ditta, completamente sconosciuta al Fisco e in assenza delle prescrizioni previste, aveva dato avvio a una fiorente produzione di merce irregolare.

All’interno della fabbrica, infatti, sono stati rinvenuti, oltre ai guanciali già confezionati e alle materie prime sparse per i locali, 12.000 brochure illustrative, riportanti, a chiare lettere, la dicitura “MADE IN ITALY”, oltre ad altre indicazioni circa ipotetiche qualità, caratteristiche e proprietà dei prodotti, come “guanciale anallergico”, “antiacaro”, “ortopedico”, “memory 100%”, “aloe vera”, pronte per essere apposte nel packaging degli accessori da letto da immettere sul mercato.

Il titolare dell’attività, peraltro, non è stato in grado di esibire alcuna documentazione o certificazione, inerente alla provenienza ed alla qualità della merce.

Lavoro sommerso

Sul posto di lavoro, sono stati scoperti 4 lavoratori italiani, privi di contratto e, quindi, completamente in nero, uno dei quali risultato anche percettore di reddito di Cittadinanza. Al datore di lavoro sarà dunque contestata anche la “maxi-sanzione” che va da 7.560 euro a 45.360 euro.

Gli altri sequestri

Gli altri due opifici tessili posti sotto sequestro avevano, invece, allestito una produzione di capi di abbigliamento e guanciali da letto. I controlli si sono conclusi con la denuncia di 3 soggetti all’Autorità Giudiziaria nolana, per gravi inadempienze sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e nella gestione dei rifiuti, oltre che per i reati di frode nell’esercizio in commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci.

Nel corso delle attività, sono stati sequestrati 7 locali con un’estensione di 540 mq., 153 macchinari, tavoli da lavoro e attrezzature di produzione e confezionamento, 350 utensili di varia natura, 385.650 accessori d’abbigliamento e per lavorazione tessile, 29.772 capi finiti o semilavorati, 8.074 tra guanciali, federe e accessori, 12.000 brochure illustrative, 395.030 metri di materiale tessile e stoffa, kg 6.300 di spugna, nonché kg
820 di rifiuti speciali non pericolosi, rinvenuti nei luoghi di lavoro.

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