San Giovanni a Teduccio. Si nasconderebbe uno scenario identico e allo stesso diverso. Forse a decretare la morte di Annamaria Palmieri ci sarebbe dell’altro. Una doppia vita, che forse delineerebbe per gli inquirenti la pista passionale.

Sulla 54enne una cosa è certa: era considerata una donna “tutto fare”. Affrontava spesso le esigenze di un clan, quello dei Formicola, consegnava piccole dosi di droga e talvolta accompagnava pregiudicati in fuga ovunque loro volessero. Sposata con un affiliato alla cosca reggente a San Giovanni a Teduccio e madre di un figlio, si sarebbe legata da tempo sentimentalmente ad una giovane donna, anche lei appartenente alla vita malavitosa. Dietro questi scenari – come riporta il mattino –  si celerebbe, secondo gli inquirenti, la chiave del delitto. Anche se a prevalere resterebbe sempre la pista che riconduce agli ambienti della camorra. Le domande circa il suo assassino sono molteplici: Chi può averla uccisa e soprattutto per quale motivo? Il movente potrebbe essere il regolamento dei conti all’interno del clan Formicola, sebbene la 54enne fosse ai margini della criminalità organizzata. La vittima aveva diversi precedenti penali. Per associazione a delinquere, contrabbando e per un episodio di estorsione, ma mai era stata indagata e tanto meno condannata. Non si esclude invece che possa trattarsi di un regolamento dei conti tra clan opposti. Rivale dei Formicola è la famiglia Mazzarella. Sono ancora in corso le indagini che, ancora una volta, non potranno usufruire dei testimoni delle immagini di videosorveglianza.

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