Angelo Forgione, blogger e scrittore napoletano, è intervenuto ai microfoni di Club Napoli All News sulle frequenze di Teleclubitalia: “Il problema dei cori è sociologico. Chiacchiere sull’argomento sono state fatte tante, anche i napoletani non sono santi ma ci sono delle distinzioni: la discriminazione territoriale è una cosa l’insulto è un’altra. La vicenda si è inasprita dal 2007, da un Inter-Napoli, ma è stato tutto un po’ vago fino a quando, nel 2013, Platini ha preteso sanzioni più forti così la FIGC ha cercato di fare questa battaglia, battaglia miseramente persa dopo alcune settimane, dopo le critiche di Galliani che ha fatto modificare la forma e soprattutto, ha fatto diventare una cosa aleatoria, ancora più di questa nuova regola perché si dice che le curve verranno sanzionate con ponderatezza. Ci si è arresi alla volontà di certi club. Repressione? Se è improvvisa, inasprisce gli animi. Serve la prevenzione, non la repressione. Se per 40 anni sono stati fatti questi cori, dal 1973, siamo arrivati al 2010 senza alcuna prevenzione, poi ci siamo ritrovati una repressione improvvisa. Il calcio non è un fenomeno legato alla domenica, è un fenomeno preponderante che pervade la vita di tutti i giorni. Io mi sarei aspettato che qualche presidente intervenisse, compreso il nostro, ma purtroppo dopo il sostegno a Tavecchio c’è poco da fare. De Laurentiis non ha speso una parola a favore dei napoletani dopo i cori, durante le battaglie dei media che sostenevano gli ultras più facinorosi. In futuro converrà non parlarne più perché è una battaglia persa. Non possiamo continuare a farci il sangue amaro”.

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