A leggere alcuni articoli apparsi ieri sulla stampa nazionale Sergio di Palo sarebbe stato accusato di qualcosa inerente il suicidio della ex compagna Tiziana Cantone. Niente di più falso. Di Palo non è accusato in merito alla morte di Tiziana bensì è stato richiesto il giudizio per calunnia nei confronti dei cosiddetti cinque “untori” che avrebbero diffuso i video hot.

 

La cosa però che emerge leggendo le carte e che anche la stessa Tiziana finisce in questa accusa anche da morta perché anche a lei è riconsciuto in concorso con Sergio Di Palo questo reato e per quello di falsa denuncia. Le accuse che loro hanno formulato ai cinque sono ritenute infondate dai Pm e passibili di calunnia. Per i cinque invece la giustizia ha chiesto l’archiviazione.

Non solo questo ma il suo fidanzato è anche accusato per aver cercato di cancellare dalla rete i video porno: gli contestano un accesso abusivo al sistema informatico per essersi rivolto ad un consulente – anch’egli contattato su una chat erotica privata – per distruggere i dati.

La denuncia era stata presentata alla polizia dalla Cantone secondo gli inquirenti, per impedire che si accertasse che l’invio dei video ad una chat privata fosse stata effettuata dallo stesso telefonino. Sulla richiesta di giudizio immediato dovrà pronunciarsi il gip al quale sono stati trasmessi oggi gli atti. Le accuse, contestate dal pm Alessandro Milita, a conclusione dell’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli, si riferiscono ai presunti illeciti relativi alla diffusione in rete dei video. Inchiesta condotta dalla procura di Napoli mentre la procura di Napoli Nord sta conducendo l’indagine per presunta istigazione al suicidio.

 

 

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