Giugliano. Tre funzionari dei servizi sociali coinvolti nel sistema dei falsi invalidi scoperto dalla Guardia di Finanza di Napoli. Due oggi in pensione ed un altro ancora in servizio. Si tratta di una donna, Maria Iodice, un uomo, Alfredo Di Napoli, e Pietro Cecere, attualmente irreperibile.

Secondo quanto ricostruito dalle indagini delle Fiamme Gialle, i tre, negli anni passati, ricevevano telefonate dal clan con precise raccomandazioni relative e pratiche di invalidità da presentare all’INPS. I funzionari si preoccupavano personalmente di confezionare un incartamento falsificato a corredo dell’istruttoria per la concessione de contributi assistenziali. Bastava la preziosa “spinta” dei tre dipendenti comunali per far ottenere ad amici e parenti degli affiliati dei Mallardo ciò che volevano.

A beneficiare di questo sistema, ideato dal boss defunto Feliciano Mallardo, sarebbero state complessivamente 86 persone che, oltre a non essere affette dalle gravi patologie certificate, non erano mai state sottoposte ad alcuna visita medica propedeutica al riconoscimento dei benefici economici da parte delle competenti commissioni mediche.

L’ottenimento degli emolumenti assistenziali aveva per la cosca una duplice funzione: da un lato retribuire le famiglie degli “affiliati” in sostituzione delle “mesate”, così da gravare il meno possibile sulle casse del clan scaricando i costi sul contribuente; dall’altro ottenere un consenso tra la popolazione attraverso la creazione di un sistema di privilegi e piaceri concessi a chi ne aveva bisogno o ne faceva diretta richiesta ai vertici del clan.

Il blitz di oggi conferma come gli interessi dei Mallardo al Comune di Giugliano fossero forti. La consorteria criminale della terza città della Campania aveva voce in capitolo al Municipio ed era in grado di dirottare soldi pubblici nelle casse del clan attraverso una fitta rete di complicità e connivenze negli uffici dell’amministrazione.

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