Scoppia la grana della Compagnia dei carabinieri. I revisori dei conti del Comune, interpellati formalmente dagli amministratori dell’Ente, hanno manifestato tutte le loro perplessità circa l’imminente cessione in comodato d’uso della nuova struttura di via Nuvoletta, rispedendo al mittente l’invito ad opporre un parere favorevole

 

. L’immobile, finanziato con fondi comunali e attraverso l’accensione di un mutuo (per 3 milioni e 200 mila euro) alla Cassa depositi e prestiti, è infatti ancora in fase di realizzazione e non può essere acquisito al patrimonio dell’Ente né tantomeno essere accatastato. Di qui il niet del collegio dei revisori. In pratica, non è possibile – almeno al momento – sottoscrivere un accordo con l’Arma dei carabinieri per la cessione trentennale (in comodato d’uso) di un bene che, formalmente, non è ancora di proprietà del Comune di Marano.

 

I dubbi permangono anche sul fronte delle spese per la manutenzione ordinaria e straordinaria. Saranno a carico di quale ente? Per sciogliere il nodo, il primo cittadino Angelo Liccardo pare intenzionato a rivolgersi al prefetto di Napoli e a convocare un tavolo di lavoro a cui far partecipare anche gli altri comuni del circondario che avrebbero ricadute positive dalla presenza della nuova Compagnia sul territorio di Marano. Anche se allo stato non è stato ancora definito il quadro delle future competenze (su quali comuni?) dei militari che alloggeranno a Marano. Un guazzabuglio, una matassa, insomma, da districare quanto prima onde evitare rallentamenti e figuracce interistituzionali.

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