La prefettura di Napoli ha emesso altre 22 interdittive antimafia nei confronti di alcune ditte di Sant’Antimo (Costruzioni D’Aponte, Olimpia Hotel e Centro Quattro Forme) e di alcune ditte che si sono aggiudicati appalti del parte del Comune di Sant’Antimo negli anni passati. Ad anticipare la notizia la pagina Facebook “Il Santantimese”.

Tra queste ci sono la D.P.R. di Giugliano (che ha realizzato qualche anno fa i lavori di riqualificazione di via Tasso) e la Gioma, che è coinvolta in una delicata vicenda legata ai lavori di riqualificazione delle palazzine di via Solimene.

Sulla DPR srl, impresa di Giugliano che ha realizzato a Sant’Antimo nel 2015 i lavori di riqualificazione di via Tasso, il pentito Claudio Lamino ha rilasciato importanti dichiarazioni in merito alle presunte tangenti pagate sia ai politici che agli esponenti della camorra locale per aggiudicarsi l’appalto da un milione e mezzo di euro per i lavori a Via Tasso.

Le parole del pentito

“Nel 2015 Ciccarelli e Di Gennaro hanno pagato la tangente estorsiva all’ingegnere Valentino, a Pio Di Lorenzo, Cappuccio Nello e per il clan Puca per avere la aggiudicazione dell’appalto dei lavori pubblici di rifacimento di via Tasso.

La tangente è stata di 60 mila euro, in quanto mi è stato riferito direttamente da Di Gennaro, che mi ha precisato che corrispondeva il 10% dell’importo dei lavori, corrispondente ad 1 milione e 200 mila euro. Ciccarelli e Di Gennaro hanno poi pagato, sempre per questi lavori, una tangente sempre di 60 mila euro ai tre clan, quindi ai Verde, Ranucci e Puca.”

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