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E’ giallo a Firenze: dei cadaveri sono stati trovati in alcune valigie. Ieri in un terreno è stata ritrovata una terza valigia con all’interno i resti di una donna. In particolare, si tratterebbe di un tronco umano in avanzato stato di decomposizione. Nello stesso campo, giovedì e venerdì sono state trovate altre due valigie contenenti resti attribuiti a un uomo che sarebbe stato ucciso da una coltellata alla gola e poi fatto a pezzi.

Il terreno si trova vicino al carcere di Sollicciano e alla superstrada Firenze-Pisa-Livorno. Le nuove ricerche dei carabinieri, con l’aiuto dei cani molecolari, sono state disposte per cercare i resti mancanti della seconda vittima, svolgere approfondimenti e capire se ci siano altre valigie nella zona.

Firenze, cadavere in valigia

Una delle valigie in cui erano i resti dell’uomo conteneva dei brandelli di un piumino. Resta da capire se si tratta di indumenti della vittima o di una sorta di “imballaggio”. Su un avambraccio dell’uomo è stato trovato un tatuaggio che può rappresentare un indizio per risalire alla sua identità.

I resti nei primi due bagagli sarebbero della stessa persona, un uomo, mentre all’interno della terza valigia ci sarebbe parte di ciò che resta di una donna. Uno dei cadaveri, secondo alcune indiscrezioni  potrebbe essere di un uomo di origine albanese, di circa 40 anni.

La terza valigia

Il terzo bagaglio, quello ritrovato ieri, come gli altri, era pieno di fango e sarebbe rimasto nel campo per diverso tempo. Un’ipotesi è che le tre valigie siano state gettate una dopo l’altra dalla superstrada che passa sopra il terreno. Le nuove ricerche cercheranno di capire anche se c’è una quarta valigia nascosta tra la vegetazione: presumibilmente potrebbe contenere ciò che manca dei resti del secondo cadavere.

La prima valigia era stata trovata dal proprietario del terreno in mezzo alla vegetazione, lungo l’argine alla base della sopraelevata della superstrada Fi-Pi-Li. L’uomo l’ha vista mentre stava facendo pulizie nel campo per evitare nuovi problemi di allagamenti. All’interno del bagaglio c’era, avvolto in una specie di telo, il tronco di un uomo saponificato.

Il giorno dopo, l’11 dicembre, i carabinieri hanno scoperto la seconda valigia nel corso di un sopralluogo: è stata trovata a circa 70 metri dalla prima e dentro c’erano altri resti umani (arti inferiori di una persona) e una specie di giubbotto. In base ai risultati dell’autopsia svolta sabato, questa persona sarebbe morta a causa di una ferita alla gola inferta con un coltello. Non si sa ancora nulla sull’identità: in attesa di avere qualche aiuto dal dna, l’ipotesi è che possa trattarsi di un uomo tra i 40 e i 60 anni, bianco. Ampio, al momento, anche l’arco temporale a cui far risalire il decesso: da sei mesi a due anni indietro rispetto al ritrovamento dei resti.

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