La Finanza di Napoli ha sottoposto a sequestro, nel quartiere Gianturco del capoluogo, 144 confezioni di farmaci provenienti dalla Cina “spacciati” come cura anti-Covid. In particolare, i finanzieri del 2° Nucleo Operativo Metropolitano Napoli hanno rinvenuto nel negozio di un parrucchiere di origine cinese le 144 confezioni contenenti complessivamente 3.456 pillole. Erano commercializzate senza alcuna autorizzazione e con istruzioni e scritte esclusivamente in lingua cinese.

Napoli, la Guardia di Finanza sequestra pillole anti-Covid cinesi

Nessun farmaco può essere commercializzato in Italia in assenza dell’autorizzazione dell’AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco, che esegue su ciascuno di essi delle valutazioni chimico – farmaceutiche, tossicologiche e biologiche, al fine di testarne l’efficacia e la non pericolosità. Inoltre, sul sito ufficiale del produttore dei medicinali sequestrati è riportato che questi sono compresi nella lista dei farmaci raccomandanti contro il Coronavirus dalla Commissione Medica Nazionale Cinese. Gli stessi, secondo la rivista “Scientific World Journal”, furono diffusamente usati nella lotta contro le crisi respiratorie riconducibili alla SARS 2002-2003 in Cina.

Le Fiamme Gialle hanno sequestrato i presidi medici e denunciato il responsabile èall’Autorità Giudiziaria. Risponde di commercializzazione e somministrazione abusiva di medicinali privi di autorizzazione. Il risultato rientra nell’ambito del piano di intensificazione dei controlli anticontraffazione e sulla sicurezza prodotti disposto in questi giorni dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli.

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