coronavirus eparina

Coronavirus, risultati positivi dall’utilizzo dell’eparina. Dal Piacentino arriva una nuova speranza nella cura per il Covid-19. L’utilizzo del farmaco nei casi di polmonite interstiziale causata da Coronavirus sta dando risultati positivi. La sperimentazione è partita all’ospedale di Castel San Giovanni (Piacenza), il primo ospedale Covid in Italia dal 29 febbraio.

L’idea, spiega la Ausl di Piacenza, nasce dall’intuizione del primario di chirurgia plastica, Marco Stabile, che aveva già utilizzato l’eparina nella cura dei grandi ustionati. La terapia sfrutta da un lato il potere antiinfiammatorio dell’eparina e, dall’altro, la sua capacità anticoagulante. Elemento, quest’ultimo, che previene una delle maggiori complicanze osservate nei pazienti Covid positivi: la trombosi diffusa. Il trend positivo osservato sugli indici di infiammazione, spiega la Ausl, “conferma l’utilità dell’impiego in questa patologia”.

Coronavirus, eparina per curare gli ammalati

“Penso che ogni trattamento farmacologico sperimentale in corso debba essere tempestivamente valutato dall’Aifa e successivamente validato dal comitato scientifico o dalla struttura commissariale, per poterne estendere il più possibile gli incoraggianti risultati documentati”, commenta Raffaele Donini, assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna.

Il protocollo è stato condiviso con l’equipe multidisciplinare dell’ospedale di Castel San Giovanni costituita da cardiologi, internisti, infettivologi, medici di Pronto soccorso, pneumologi, fisiatri, ortopedici, rianimatori, chirurghi generali e plastici. Già applicato dal 17 marzo in più di 150 pazienti ricoverati per polmonite interstiziale con risultati promettenti in termini di miglioramento clinico e potrebbe essere esteso a tutta l’Azienda Usl di Piacenza. Questa esperienza apre la strada a nuovi protocolli nella cura dei pazienti affetti da coronavirus e potrà essere condivisa con altri ospedali.

Il farmaco anti-artrite sperimentato a Napoli

La cura che intanto è già stata approvata dall’Aifa è quella sperimentata dagli ospedali Pascale e Cotugno di Napoli con il Tocilizumab, farmaco anti-artrite. Questo nelle prime somministrazioni, già a distanza di due giorni dall’infusione, avvenuta sabato, i medici hanno osservato «incoraggianti miglioramenti» soprattutto in uno dei due pazienti, giunto in ospedale con una polmonite più grave.

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