franco roberti

Distribuire generi alimentari per creare le condizioni di riconoscenza e servirsene in futuro. E’ il “welfare camorristico” di cui parla Franco Roberti, eurodeputato ed ex procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, nel corso del Tg Club Speciale Coronavirus.

Come documentato dal Mattino, pasta, pane e zucchero vengono consegnati alle famiglie in difficoltà, le quali, a causa dell’emergenza Covid-19, sono costrette a rivolgersi o ad accettare gli alimenti distribuiti dai clan locali.

L’ex procuratore Roberti ha spiegato in collegamento telefonico la strategia messa in campo dalle organizzazioni criminali per tessere nuove relazioni, ma soprattutto per ottenere riconoscenza e favori dalle persone del quartiere di riferimento.

“Questo fenomeno non è nuovo alle dinamiche camorristiche. Come lo chiamo io il ‘welfare camorristico’ è un fatto tradizionale della camorra. La camorra ha sempre assistito i propri affiliati e fatto proselitismo con questi meccanismi”, precisa Roberti.

“E’ chiaro  – prosegue l’eurodeputato –  che soccorrere gente in difficoltà aiuta a creare le condizioni di riconoscenza che poi risultano utili quando bisogna reclutare i soggetti più deboli, come i disoccupati. E’ un disegno storico. Non è un fatto contingente”.

I primi segnali d’allarme arrivano da Ercolano, dove il sindaco ha denunciato che la camorra sta prestando i soldi a chi non riesce da solo a provvedere al sostentamento familiare.

“I dati del Viminale riportano che l’unico reato in questo momento in crescita è proprio l’usura nei nostri territori. C’è gente che ha bisogno di sopravvivere e se non percepisce sussidi dallo Stato chiede aiuto alla criminalità – spiega ancora Roberti – Ecco perché lo Stato deve intervenire immediatamente con investimenti colossali sia per sostenere le famiglie in difficoltà e le imprese, soprattutto dopo l’emergenza sanitaria”.

Per l’eurodeputato nulla sarà come prima: il mondo cambierà e la politica dovrà fare la sua parte. In che modo? Cambiando il linguaggio e il modo di contrastare la criminalità, secondo Roberti. “Questa è l’ultima occasione per vincere contro le organizzazioni criminali”, sottolinea l’ex procuratore antimafia.

“Bisognerà intervenire sulla prevenzione. Prevenire che ci siano infiltrazioni camorristiche in un tessuto sociale fiaccato, indebolito anche dalla pandemia. Per lo Stato sarà una sfida ineludibile. Prima si comincia e meglio è. Come si comincia? Contendendo fette di territori, assicurando sopravvivenza in condizioni di dignità e combattendo le disuguaglianze. Le criminalità si infilano nelle disuguaglianze, se la fanno con i ricchi senza scrupoli e reclutano i più deboli. Poi si dovrà intervenire sugli appalti, avviando una burocratizzazione delle procedure ed effettuando maggiori controlli. Sono tutti capitoli da scrivere ex novo. Questa è l’ultima chiamata per lo Stato”.

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