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Nel decreto marzo Cura Italia varato oggi dal governo, tra le varie misure previste per aziende, famiglie, lavoratori c’è anche un premio da 100 euro. Nello stanziamento da 25 miliardi di euro, il Consiglio dei ministri ha previsto una parte di soldi proprio per i lavoratori: un premio da 100 euro ai dipendenti, i requisiti li vediamo in questo articolo.

Non avranno sostegno però solo quelli che hanno perso il lavoro a causa dell’emergenza Coronavirus che sta attanagliando l’Italia, ma anche quei lavoratori le cui aziende non si sono fermate nonostante lo stop al Paese o che non hanno potuto usufruire del lavoro agile, quello smart working sollecitato dai due decreti precedenti.

L’intervento consiste in un aiuto economico pari a 100 euro che andranno direttamente in busta paga.

Premio 100 euro ai dipendenti: i requisiti, a chi spetta?

Ma quali sono i requisiti per ottenere il premio di 100 euro? Nel testo del decreto si legge che il bonus spetta ai titolari di redditi di lavoro dipendente “che possiedono un reddito complessivo di importo non superiore a 40.000 euro spetta un premio, per il mese di marzo 2020, che non concorre alla formazione del reddito”. I 100 euro sono da rapportare al numero di giorni effettivamente svolti nella “propria sede di lavoro”.

Dunque, il premio introdotto dal decreto del Governo interessa sia i dipendenti pubblici che quelli del settore privato che nel mese di marzo hanno continuato a lavorare nella propria sede.

Premio 100 euro: il testo del decreto

Questo il testo del decreto a riguardo: “Ai titolari di redditi di lavoro dipendente di cui all’articolo 49, comma 1, lettera a), del testo unico delle imposte sui redditi approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, che possiedono un reddito complessivo di importo non superiore a 40.000 euro spetta un premio, per il mese di marzo 2020, che non concorre alla formazione del reddito, pari a 100 euro da rapportare al numero di giorni di lavoro svolti nella propria sede di lavoro nel predetto mese”.

L’accordo con i sindacati

Nel fine settimana era stato raggiunto l’accordo tra governo, imprese e parti sociali, sulla sicurezza dei lavoratori nel mezzo dell’emergenza coronavirus. Le imprese spingevano per un codice di autoregolamentazione meno stringente, respingendo la possibilità di chiudere alcuni giorni per consentire la sanificazione degli ambienti. I sindacati, invece, chiedevano maggiori garanzie per coloro a cui non è stato appunto concesso lo smart working.

Dopo la firma dell’accordo il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha parlato con la stampa: “Prima di tutto viene la salute e la sicurezza. Questa è la condizione per far ripartire anche la nostra economia. Il virus si sconfigge lavorando perché quelli della sanità devono lavorare, i ricercatori devono lavorare. Non è che si sconfigge il virus restando fermo e in attesa che finisca”.

 

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