la vita è bella

Andrà in onda stasera su Canale 5 La vita è bella, scritto, diretta e interpretato da Roberto Benigni nel 1997. Nel cast ci sono anche Nicoletta Braschi, il piccolo Giorgio Cantarini e Horst Buchholz. Ha ricevuto sette candidature al premio Oscar vincendo tre statuette come Miglior film straniero, Miglior attore protagonista a Roberto Benigni e Miglior colonna sonora a Nicola Piovani.

La vita è bella, la trama

Il protagonista, italiano di origine ebraica, Guido Orefice, si trasferisce in Toscana e così durante il tragitto viene scambiato per Vittorio Emanuele II. S’innamora di una maestra Dora, che riesce a sposarla e così dalla loro relazione nascerà Giosuè. Dopo sei anni la famiglia aprono una libreria, ma iniziano le persecuzioni naziste. Così Guido e Giosuè vengono catturati dai nazisti venendo deportati, insieme a Dora, nei campi di concentramento. Lo stesso protagonista fa credere a suo figlio  che si tratta di un gioco, in cui si dovranno affrontare numerose prove con delle regole ben precise

La vita è bella, la premiazione

Nel marzo 1999 il film si aggiudicò l’Oscar come miglior film straniero con l’annuncio di un’emozionata Sophia Loren: “And the Oscar goes to… Robertooo!”. Queste le sue prime parole: “Grazie a tutti! Grazie Sophia! Lascio qui l’Oscar, ma voglio te! Vorrei baciarvi tutti”. Appuntamento da non perdere questa sera, venerdì 27 dicembre, a partire dalle 21.25 su Canale5.

Curiosità sul film

Per il titolo del film, Roberto Benigni si è lasciato ispirare da una frase tratta dal testamento di Lev Trotsky, il noto politico e rivoluzionario russo, che recita così: “La vita è bella. Possano le generazioni future liberarla da ogni male, oppressione e violenza, e goderla in tutto il suo splendore”.

Il lager nazista in cui saranno deportati Guido e la sua famiglia è stato ricostruito in un vecchio complesso di fabbriche dismesse (diventati poi gli Umbria Studios) nei pressi di Papigno, una piccola frazione del comune di Terni che conta circa 500 abitanti. Forse non tutti sanno che i nomi dei protagonisti principali non sono stati scelti a caso. Infatti, la zia di Nicoletta Braschi si chiamava proprio Dora De Giovanni ed era sposata con Guido Vittoriano Basile, uomo che morì realmente dopo essere stato deportato nel lager nazista di Mauthausen.

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