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Jimmy Hoffa: chi è il personaggio raccontato nel film The Irishman e interpretato da Al Pacino? La pellicola diretta da Martin Scorsese racconta un pezzo di storia americana, in particolare le vicende di alcuni personaggi storici realmente esistiti. Tra questi spicca, Jimmy Hoffa, sindacalista a mafioso americano anni ’60.

Jimmy Hoffa: chi è. La vita

Jimmy Hoffa è il nome d’arte di James Riddle Hoffa sindacalista statunitense, la cui personalità rimane ancora oggi molto controversa. Hoffa nasce il 14 febbraio 1913 in Brasile. Figlio di un povero minatore di carbone, i suoi antenati erano tedeschi emigrati nella Pennsylvania verso l’inizio dell’Ottocento. Suo padre morì quando era giovane e per questo Jimmy non poté frequentare la scuola. Dopo la morte del padre Jimmy Hoffa si trasferì a Lake Orion nel Michigan e cominciò lavorare in un negozio all’ingrosso.

Dal carattere irruento, si fece presto notare come street fighter, ovvero come lottatore di strada, impegnandosi contro gli altri gestori. Questo suo atteggiamento lo ha reso bersaglio di molti, tanto che il suo datore di lavoro gli sparò contro, senza però procurargli serie conseguenze.

Hoffa utilizzò le proprie conoscenze nella malavita per provocare una ribellione di un’associazione di negozi di generi alimentari contro una tassa imposta dal Governo centrale. Quest’attività lo portò a subire la sua prima condanna, per la quale pagò solamente una multa. Nonostante ciò, Jimmy Hoffa continuò a trattare con la malavita a Detroit, utilizzandola per i propri affari e usando una compagnia di malfattori.

Hoffa come leader sindacale: la guerra coi Kennedy

Nel 1933, all’età di 20 anni, aiutò ad organizzare il primo sciopero degli swampers, i lavoratori che commercializzavano fragole. Il sindacato degli autotrasportatori cominciò ad ampliarsi ai camionisti e pompieri, inizialmente in tutti gli stati medio-occidentali e poi su tutto il territorio nazionale. Nel 1957 succedette il presidente del sindacato, Dave Beck, dopo che questi finì in galera per corruzione. A rendere Hoffa un vero e proprio leader sindacale è l’unificazione dei sindacati degli autotrasportatori del nord degli Stati Uniti in un’unica entità. Azione questa che riuscì a portare a termine nel 1964.

Il suo progetto era però ben più ampio, tanto che si spinse poi a tentare di espanderlo ai lavoratori delle linee aeree e di altri mezzi di trasporto. Il presidente John Fitzgerald Kennedy ed il suo successore Lyndon B. Johnson fecero entrambi pressione su Hoffa, così come Robert Kennedy, tentando di investigare le sue attività e disgregare il sindacato, che continuava a crescere mettendo in difficoltà il Governo.

I Kennedy in particolare erano sicuri che Hoffa si fosse impossessato di molto denaro sindacale; l’AFL-CIO, un sindacato che aveva espulso gli autotrasportatori negli anni Cinquanta, aiutò i democratici nelle loro investigazioni. Ai Kennedy interessava indebolire i sindacati per razionalizzare l’industria, eliminando i datori di retribuzione più deboli.

Jimmy Hoffa, il mistero della morte

Nel 1964 fu condannato a 15 anni di reclusione per corruzione. Il 23 dicembre 1971 però il presidente Richard Nixon riconobbe che Hoffa non partecipava alle attività del sindacato da 10 anni e decise di rilasciarlo. Hoffa tuttavia cominciò a fare progetti per riaffermare il suo potere tra gli autotrasportatori proprio nel periodo in cui scomparve, il 30 luglio 1975, dal parcheggio del Machus Red Fox, in un distretto amministrativo di Bloomfield. La sua morte è uno dei misteri irrisolti dell’America del Secondo Dopoguerra.

Nel 2003 l’FBI ispezionò il cortile posteriore di una casa del distretto amministrativo di Hampton, frequentato da Frank Sheeran, mafioso ed amico di Hoffa. Gli agenti però non trovarono nulla di significativo. Sheeran disse comunque di aver usato la sua amicizia con Hoffa per farlo cadere in una trappola, a una riunione a Bloomfield Hills, portandolo a una casa di Detroit, dove gli sparò due volte prima di fuggire, e lasciando il suo corpo dietro la casa. Ancora oggi la morte Jimmy Hoffa rimane un mistero.

A questa figura del panorama sindacalista americano molto controversa si sono ispirati diversi registi. Ultimo non per importanza proprio Martin Scorzese, che nel film da regista The Irishman gli ha dedicato la parte di antagonista. Facendolo interpretare da Al Pacino, che in questo ruolo ha ricevuto anche il riconoscimento di miglior attore non protagonista.

Jimmy Hoffa – Al Pacino. The Irishman

In The Irishman, Martin Scorsese analizza proprio attraverso i ricordi di Frank Sheeran, un sicario della mafia di origini irlandesi e veterano della seconda guerra mondiale, il ruolo che ha avuto nella scomparsa del leader sindacale Jimmy Hoffa, suo amico di vecchia data, e del suo coinvolgimento con la famiglia criminale Bufalino. Jimmy Hoffa è interpretato dal grande attore Al Pacino, ancora una vola al fianco di Robert De Niro in un film di Hollywood. Quella del sindacalista si presenta proprio come una vita vissuta al limite della legalità che lo ha portato a una morte oscura, piena di segreti.

Lo stesso Al Pacino si è detto orgoglioso di aver interpretato Jimmy Hoffa nel film e di aver lavorato di nuovo al fianco di “Bob” De Niro: “Molte delle cose che ci sono successe in questi anni, il vissuto che abbiamo condiviso, il lavorare nello stesso mondo, è qualcosa che abbiamo traslato anche nei nostri personaggi. Ricordo gli avvenimenti trascorsi nelle decadi che abbiamo affrontato sullo schermo, trovare il modo di adattare le nostre esperienze sul set è stato meraviglioso, volevamo farlo da tempo, perché sono passati più di vent’anni dall’ultimo film insieme a Bob”.

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