Hanno dato fuoco alla cappella funebre della famiglia di Roberto Vitale, imprenditore teverolese del settore della pubblica illuminazione. Qualcuno si è introdotto nella notte nel cimitero di Teverola, appiccando il fuoco ai loculi dei genitori di Roberto, ma anche delle sue figlie, due gemelline nate morte.

Ad avvisare Vitale sono stati suo figlio e un operatore in servizio al cimitero. Le fiamme, come riporta Il Mattino, hanno lambito la parte alta della cappella e una delle lapidi è caduta.

Sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione locale e i vigili del fuoco per i rilievi scientifici del caso. Presumibilmente gli autori materiali dell’atto intimidatorio sono entrati attraverso la scarpata della superstrada Nola Villa Literno.

Non ci sono telecamere che possano aver ripreso l’intrusione. Quando Vitale è arrivato sul posto, una scena agghiacciante è apparsa ai suoi occhi: le tombe annerite dei suoi affetti più cari e i segni ancora evidenti delle fiamme che hanno avvolto la cappella.

L’imprenditore, però, sostiene di non aver ricevuto alcun tipo di minaccia e di non riuscire a comprendere come si possa essere arrivati a questo. Con le lacrime agli occhi, ha detto che «chiunque sia stato, io non mi piegherò!».

Sotto choc anche la moglie Adele quando si è recata al cimitero. Vitale è titolare di una ditta che lavora quasi esclusivamente nel Nord e nel Centro, l’unico appalto sul territorio è quello con il Comune di Teverola: la sua impresa è concessionaria del servizio di pubblica illuminazione dal 2001. I rapporti con l’ente, in merito alle continue divergenze sulle inadempienze contrattuali, non sono mai stati particolarmente sereni. La cappella di famiglia è stata sequestrata. Sulla vicenda indagano i carabinieri di Aversa.

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