È stato riconosciuto colpevole di sequestro, violenza sessuale e omicidio il 16enne accusato in Gran Bretagna di aver ucciso l’anno scorso la piccola Alesha MacPhail, 6 anni, ritrovata cadavere sull’isola scozzese di Bute il 2 luglio 2018.

Alesha aveva 117 ferite e morì a causa di una «significativa pressione sul viso e sul collo». La vicenda aveva suscitato orrore in Scozia e in tutto il Regno. E il processo, svoltosi dinanzi all’alta corte di Glasgow, è stato seguito giorno per giorno dai media, anche se il nome dell’imputato è rimasto coperto dall’anonimato,  trattandosi di un minorenne.

La mamma della bambina, Georgina Lochrane, ne ha ricordato fra le lacrime «il bellissimo sorriso», evocando nella sua testimonianza i propri «incubi» continui. «Seguitare a vivere – le ha fatto eco il papà, Robert MacPhail – è quasi impossibile». Il ragazzo è stato giudicato colpevole, ora rischia la detenzione senza limiti di tempo: sarà condannato il prossimo 21 marzo.

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