Nei giorni in cui negli Stati Uniti si parla dell’uragano Florence e della scia di danni che ha portato con sé, mentre nelle Filippine impazza il supertifone Mangkhut, che ha già causato 130 morti, l’attenzione dei meteorologi nostrani è concentrata su un particolare fenomeno che dovrebbe manifestarsi in questi giorni nelle acque del mar Tirreno, tra la Sardegna e la Sicilia.

Si tratta dei Medicane, cioè degli uragani mediterranei. Fenomeni che si sono sempre verificati nelle nostre acque, ma che negli ultimi tempi sono diventati più frequenti a causa delle estati più calde. Per caratteristiche e potenza non hanno niente a che vedere però con i cicloni tropicali o con gli uragani che devastano le coste americane.

Questi vortici nostrani sono caratterizzati da un cuore caldo e da una portata molto limitata, anche se riescono a mantenere la loro potenza, soprattutto al centro, dove si possono verificare intensi fenomeni temporaleschi, spesso sotto forma di tempesta. Questi profondi vortici ciclonici tropicali mediterranei si formano molto spesso nella stagione autunnale, fra Agosto e il mese di Gennaio, più frequentemente tra Settembre e Dicembre, nel periodo dell’anno in cui le temperature delle acque superficiali dei mari mediterranei raggiungono i massimi valori, anche con picchi di +27°C +28°C su tratti del mar Libico.

Tra domani e giovedì uno di questi cicloni potrebbe formarsi nel mar Tirreno. Diversi modelli nelle ultime 24 ore hanno indicato la formazione di un Medicane nell’area citata, anche se al momento non è stata ancora definita una posizione esatta. I modelli al momento indicano la formazione dell’”Uragano Mediterraneo”, che coinvolgerà in modo molto pesante le Regioni del Centro/Sud e soprattutto le due isole maggiori con fenomeni di maltempo estremo, tra giovedì 20 e venerdì 21 settembre. Simili uragani si sono già formati in passato: citiamo per esempio il Medicane Qendresa che si è avvicinato a Malta nel novembre del 2014. Un altro Medicane si è formato sul Mar Ionio lo scorso anno: Numa si dirigeva per il landfall sulla costa occidentale della Grecia.

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