Casal di Principe. Il boss Schiavone, alias Sandokan, è gravemente malato. A riferire le condizioni in cui versa il capo clan è la giornalista Marilena Natale attraverso un post di Facebook.

“Pensa per un nano secondo, cosa hanno provato i genitori dei bambini malati, quando si sono sentiti dire :” suo figlio ha un tumore”, pensa cosa hanno provato quei genitori vedere le bare bianche racchiudere la carne della loro carne – scrive la Natale – “Tu sei stato fortunato sai, perché è venuto a te il cancro e non hai dovuto vivere l’incubo di veder soffrire un tuo figlio”.

Poi continua: “Perché tu non la immagini nemmeno la sofferenza dei bambini, tu non puoi capire cosa significa. I loro corpicini dilaniati, da aghi, da terapie invasive, le loro testoline senza capelli, i loro pianti di disperazione…un tormento continuo. Piccoli angeli costretti a vivere l’inferno, senza avere nessun stile di vita, senza avere nessuna colpa. Colpiti dalla malattia, causata dai veleni sversati, nella nostra terra, da criminali come senza scrupoli”, conclude nel post. 

Schiavone è detenuto al carcere duro dal 1998. Tra pochi giorni saranno venti anni esatti dall’arresto della squadra mobile a Casal di Principe, dove il boss si nascondeva con la sua famiglia. Il caso Schiavone ha acceso inevitabilmente un altro dibattito circa l’opportunità di offrire cure ai detenuti. Non molto tempo fa sotto i riflettori finì Toto Riina: i suoi avvocati chiesero più volte una “morte dignitosa”, che avvenisse lontana dal regime carcerario.

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