operatore sanitario violenta ragazza

Storia choc arriva da Benevento: un operatore sanitario del Fatebenefratelli, Umberto Ghiaccio di 43anni di Benevento, avrebbe violentato una ragazza sordomuta affetta anche da un deficit mentale. Circostanza che è stata sempre negata dal 43enne.

“E’ stata lei a chiedermi il numero di telefono appuntato su quei due bigliettini che erano stati poi sequestrati, io ho usato solo un po’ di cortesia nei confronti della sua famiglia che era in difficoltà”, avrebbe detto l’uomo cercando di difendersi in una bruttissima storia che il gup Gelsomina Palmieri ha però ritenuto meritevole del vaglio del dibattimento

Questa mattina il sostituto procuratore Miriam Lapalorcia lo ha rinviato a giudizio. Il processo partirà il 31 maggio, quando in aula approderà un’indagine condotta dalla Squadra mobile. I fatti risalirebbero al 2016. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, grazie all’assistenza di un’interprete della lingua dei segni e di un psicologo che hanno aiutato la giovane a raccontare quanto è accaduto mentre assisteva sua madre in ospedale, l’uomo avrebbe prelevato la paziente dalla stanza di degenza e l’avrebbe accompagnata, servendosi di un ascensore, presso l’ala del nosocomio che ospita gli ambulatori.

La donna doveva infatti sottoporsi ad un esame. Con lei c’era la figlia, all’epoca 24enne, che lui avrebbe invitato, con un gesto della mano, a seguirlo in una stanza dotata di bagno. Qui l’avrebbe spinto la giovane contro un muro e l’avrebbe svestita. Sarebbe stata poi una familiare, quando la malcapitata era tornata a casa dopo aver lasciato il Fatebenefratelli, ad accorgersi che era turbata. Le aveva chiesto il motivo e lei, che fino a prima non aveva confessato la violenza subita, ha accennato qualcosa. Il passo successivo è stata la denuncia, che ha permesso di avviare le indagini.

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