pamela, oseghale non è accusato di omicidio

È arrivato l’esito dell’autopsia sul corpo di Pamela Mastropietro, la giovane romana uccisa e smembrata lo scorso mese, i cui resti furono ritrovati in una valigia nelle campagne di Pollenza lo scorso 31 gennaio. Depositate anche le perizie tossicologiche e mediche: la diciottenne assunse droga ma la morte fu causata da due colpi d’arma da taglio.

I medici confermano dunque che la ragazza fu prima colpita alla tempia, stordita, e poi raggiunta da due coltellate all’altezza del fegato quando era ancora viva. La perizia fissa anche l’orario della morte: tra la mattinata e le 17:30. Dato importante per gli inquirenti che stanno indagando sul caso.

La perizia tossicologica ha rivelato la presenza nel corpo di Pamela di eroina ma anche di morfina, sostanza in cui si deteriora l’eroina dopo l’assunzione mentre in caso di overdose la sostanza stupefacente resta concentrata nella parte del corpo in cui viene iniettata. L’esito dell’esame smentisce definitivamente la versione di Innocent Oseghale, il nigeriano in carcere per occultamento di cadavere, che ha sempre sostenuto invece che la ragazza sarebbe morta dopo essersi sentita male in seguito all’assunzione di una dose di eroina.

 

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