Marano. Ennesima vandalizzazione alla sede dello sportello ascolto antiviolenza, dedicato ad Enzina Cappuccio e Fiorinda di Marino, gestito dall’ass.ne Frida Kahlò la città delle pari opportunità.

Uno sportello dedicato a due donne del territorio uccise per mano dei loro compagni. Abbiamo perso il conto delle volte in cui il nostro sportello antiviolenza è stato preso di mira e completamente distrutto, al punto che più volte è rimasto chiuso. Ogni volta ci siamo rimboccate le maniche,
nella più totale solitudine da parte delle istituzioni locali e assenza di solidarietà da parte di chi della solidarietà ne farebbe un impegno di vita. Abbiamo rimesso in piedi con le sole nostre forze uno spazio sociale in una periferia già troppo spesso dimenticata, Torre Caracciolo,
a Marano di Napoli.

Uno spazio dedicato all’ascolto, al sostegno, all’incontro, all’aggregazione e alla promozione della cultura di genere con la nostra biblioteca di genere.
E proprio in questi tempi, in cui quello spazio è diventato un luogo di socialità a disposizione anche delle mamme del territorio, ci viene nuovamente distrutto.

Più volte in questi anni abbiamo chiesto di fare un sopralluogo alle diverse assessore alle pari opportunità che si sono succedute da Teresa Giaccio a Francesca Beneduce. Solo vane promesse. Più volte abbiamo chiesto che ci tendessero una mano….una mano mai tesa.
Uno sportello antiviolenza gestito a puro titolo di volontariato,nei locali comunali per conto dell’ente.

Tante sono le storie di violenza che abbiamo accolto ed accompagnato. Tante sono le storie di solitudine e di emarginazione che abbiamo abbracciato.
E propria ora, tempo in cui si perde il conto delle donne uccise, violentate e brutalmente massacrate, delle persone derise ed emarginate, dei centri antiviolenza chiusi vogliono con altrettanta brutale violenza farci chiudere uno spazio per le donne e con le donne per la battaglia alla violenza di genere. Ma ora basta, basta davvero!

Abbiamo già contattato le forze dell’ordine ed in queste ore presenteremo una denuncia scritta e documentata con foto. Chiederemo un incontro urgente con la commissaria affinché si metta in sicurezza quel luogo. Siamo anche preparate all’ennesima indifferenza delle istituzioni e a rimboccarci nuovamente le maniche.

Questa volta però da sole non potremo farcela e siamo già pronte per una bella azione sociale di solidarietà. La solidarietà e la battaglia contro la violenza non si evoca, si pratica e passa anche attraverso gesti concreti.

Ass.ne Frida Kahlò, la città delle pari opportunità.

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