Proseguono senza sosta le indagini delle forze dell’ordine per arrivare a fermare la banda che nella notte tra venerdì e sabato ha aggredito e stuprato una turista polacca e il fidanzato nel bagno 130, a Rimini, e che poi ha rapinato e stuprato una prostituta transessuale di origine peruviana.

Gli inquirenti sarebbero riusciti ad elaborare i quattro identikit, grazie soprattutto al racconto della prostituta che ha subito la violenza. Si tratta probabilmente di quattro magrebini.

Le forze dell’ordine stanno lavorando anche sul traffico telefonico della zona e sulle impronte ritrovate sui reperti. La banda parrebbe essere composta da quattro nordafricani e la pista più battuta è chiaramente quella di nomi già noti alle autorità, in particolare si cerca tra gli spacciatori della riviera romagnola.

Nonostante i progressi fatti, gli investigatori predicano prudenza definendo l’indagine “difficile”, soprattutto dopo il caso di Igor il Russo che, ad oggi, è riuscito a far perdere le sue tracce. Gli inquirenti stanno passando al setaccio le spiagge e i locali di Rimini sud. La Polizia Scientifica invece sta analizzando i reperti recuperati nella zona delle aggressioni e sta lavorando alle celle telefoniche.

 

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