Davvero strano quello che accade a Calvizzano il più piccolo Comune dell’hinterland giuglianese con appena 12mila500 abitanti. In appena due anni e otto mesi di consiliatura, l’opposizione si è letteralmente dileguata. Le prime avvisaglie arrivarono già a distanza di due  mesi dall’ultima tornata amministrativa di maggio 2013, quando la consigliera comunale Flora Del Prete, senza batter ciglio, passò dai banchi dell’opposizione a quelli della maggioranza. Poi le prime defaillance di altri due consiglieri di minoranza: l’ex sindaco Giacomo Pirozzi e l’ex assessore ai tempi di Granata sindaco, Miche D’Ambra, che disertavano quasi metodicamente  le sedute dei consigli comunali e continuano a farlo, disinteressandosi completamente dei problemi politici e amministrativi della città. Entrambi hanno dichiarato che sono stufi della politica locale e non si dimettono solo per non far subentrare il primo dei non eletti nella loro lista (il medico di base Giuseppe Scimia), ma solo perché andrebbe a infoltire le file dei salatielliani. Insomma, fin dall’inizio era evidente che l’opposizione la dovessero fare solo Angela De Vito e Biagio Sequino, gli altri due consiglieri di minoranza rimasti attivi. E  stavano cominciando anche a farla bene, tenendo conto che entrambi sono giovanissimi e neofiti della politica, avendo partecipato per la prima volta a una competizione elettorale. Poi, recentemente, c’è stata  la doccia fredda delle dichiarazioni di Sequino, tra l’altro responsabile dell’area Nord di “Noi con Salvini”. Ha detto a un sito locale  di essere disgustato dalla politica locale, perché a Calvizzano si vogliono far fuori gli avversari con strumenti impropri, unicamente per bloccarli. Una dichiarazione di resa, visto che anche lui ultimamente si è un po’ defilato dalle questioni locali?  Insomma, il dato di fatto è che allo stato attuale l’opposizione non c’è e questo rappresenta un grave vulnus alla democrazia. Angela De Vito, da sola e alla sua prima esperienza di consigliere comunale, non può certamente fronteggiare la corazzata Salatiello. Il sindaco non farebbe contare nessuno e anche per questo motivo si sarebbe creato diversi nemici interni alla sua maggioranza che, però, non avrebbero il coraggio di uscire allo scoperto. E qui, per molti, occorrerebbe un’altra seria riflessione.

“La cosa più grave – afferma un ex amministratore che preferisce l’anonimato – è che, nonostante manchino poco più di due anni  alle prossime amministrative, non spunti ancora un nuovo personaggio, da lanciare nell’agone elettorale, che possa perlomeno competere con l’attuale sindaco, ormai tranquillissimo, perché, come lui stesso spesso  ha dichiarato, dall’altro lato c’è il nulla”.

 

Domenico Rosiello

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