La Sesta Sezione della Corte di Cassazione ha annullato l’Ordinanza della 12 Sezione del Tribunale del Riesame di Napoli, su ricorso dell’Avvocato Marco Sepe, discusso dall’Avvocato Sabato Graziano, a carico di Vincenzo D’Aponte, imprenditore edile di Sant’Antimo.
L’impianto dell’impugnata ordinanza era stato duramente criticato nell’atto depositato dal penalista giuglianese che aveva profondamente stigmatizzato quanto imprescindibili, nell’analisi generale, fossero i rapporti negoziali posti a base del rapporto tra l’imprenditore ed i denuncianti.

Rapporti evidenziati attraverso il deposito di migliaia di pagine di produzioni documentali sulle quali il Tribunale non aveva assolutamente motivato e che purtroppo non erano in possesso del GIP che ha emesso la misura.

Già dalla mattinata di ieri, dopo la discussione in camera di consiglio, trapelava cauto ottimismo, dovuto alla sensazione che i Supremi Giudici avessero ben chiare le doglianze espresse nel ricorso, poiché la relazione era stata approfondita e centrata su tutti gli argomenti sollevati nello scritto.

Adesso si attendono le motivazioni ed il ritorno al Tribunale del Riesame di Napoli per la nuova analisi del caso che tanto scalpore fece a Sant’Antimo, vedendo coinvolto, oltre che l’imprenditore D’Aponte, anche Lorenzo Puca, figlio di Puca Pasquale o’minorenne , indiscusso boss della zona.

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