arresti portici droga 15 ottobre

Operazione della Polizia a Portici. Tre gli arresti messi a segno nel paese vesuviano. Questa mattina gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura nei confronti di Francesco Sannino, 44enne napoletano, già detenuto, Giovanni Esposito Urgo Gigante, 28enne napoletano, e Gennaro D’Amico, 23anni napoletano, perché gravemente indiziati dei i reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente commessi in Portici, Napoli ed Ercolano sino al luglio 2018.

Le misure cautelari sono frutto di un’attività d’indagine iniziata nel mese di maggio, quando il 44enne fu arrestato, unitamente ad un’altra persona, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e il sequestro di oltre un chilogrammo tra hashish e marijuana. Nell’ambito dell’attività investigativa si palesava man mano l’esistenza di un vero e proprio sistema piramidale, che vedeva all’apice il 23enne.  Le perquisizioni eseguite all’atto dell’esecuzione delle ordinanze hanno consentito di rinvenire e sequestrare nel bar gestito dal D’Amico, a Napoli, 27 grammi di marijuana, mentre a casa dell’Esposito, a Portici, due dosi di cocaina e circa euro 20.000 in contanti.

Gli arrestati dopo le formalità di rito sono stati associati alla Casa Circondariale “G.Salvia-Poggioreale” di Napoli a disposizione dell’autorità giudiziaria. L’attività di contrasto al traffico illecito di sostanze stupefacenti sortiva ulteriore esito positivo nella vicina via Bernardino Martirano, ove, in uno scooter chiuso a chiave e parcheggiato all’interno di autorimessa, i poliziotti del commissariato, collaborati dal reparto Cinofili con i cani “Pocho”(Jack Russel) e “Dorian” (Pastore Tedesco), hanno rinvenuto e sequestrato nel sottosella di uno scooter circa 3 chili di cocaina, una pistola semiautomatica PK380 con matricola abrasa nonché numerose munizioni. Proseguono le indagini della Polizia di Stato per individuare i soggetti nella cui disponibilità era il materiale sequestrato.

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