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Si cerca un complice. Procura e investigatori ne sono sempre più convinti: nelle fasi successive al delitto, Alessandro Impagnatiello potrebbe essere stato aiutato nel rimuovere le tracce dell’omicidio e nell’occultare il cadavere. La domanda è: da chi?

Omicidio Giulia, ombre sulla madre: chiese info sulle telecamere di un bar

E’ la giornata di lunedì 29 maggio. Sono trascorsi quasi due giorni dalla scomparsa di Giulia. Alessandro Impagnatiello in realtà ha già ucciso la 29enne di Sant’Antimo e la nasconde tra box e cantina. Quel giorno succede qualcosa di strano su cui inquirenti e carabinieri vogliono far luce: lui e la mamma, Sabrina Paulis, sono andati in un bar a circa 500 metri da via Monte Rosa, dove verrà ritrovato il corpo di Giulia Tramontano.

Madre e figlio avvicinano il gestore del locale e chiedono informazioni precise: vogliono sapere se ci sono telecamere all’esterno del locale. A confermare questa versione è stato proprio il titolare dell’attività commerciale. Gli investigatori vogliono capire perché. La madre di Impagnatiello già sapeva qualcosa? Per quale motivo chiedere informazioni sulla presenza di telecamere a una manciata di metri dal luogo dove verrà poi occultato il cadavere?

Il giallo della cenere

Altra domanda che ronza nella testa di carabinieri e giudici riguarda il fatto che Sabrina Paulis e il compagno non si siano accorti della presenza di cenere sulle scale del condominio. Sono le 20 di sabato: in quel momento Alessandro ha provato a bruciare il corpo di Giulia nella vasca da bagno. Una quantità considerevole di cenere esce dall’appartamento del killer e invade le scale dell’edificio: una vicina lo nota. Sembra invece che madre e figlio non si siano accorti di nulla. Quasi alla stessa ora, infatti, come riporta sempre il tribunale nella convalida del fermo,- la madre dell’assassino utilizzando una copia delle chiavi sale in casa, entra e non trova nessuno. Chiude ed esce. Della cenere, stando all’ordinanza, non sembra però fare cenno. Eppure il corpo della ragazza in quel momento è nella vasca da bagno, prima di essere trasportato intorno alle 23 nel garage, dopo un fallito tentativo di dargli fuoco in casa.

Per ora nessuna prova o indizio schiacciante che inchiodi Sabrina Paulis. Intanto, però, si fa sempre più largo l’ipotesi che qualcuno possa aver aiutato Alessandro nell’occultamento del corpo e nella rimozione delle tracce ematiche o della tentata combustione della salma della 29enne. Gli investigatori stanno dando la caccia al complice di Impagnatiello (oggi in carcere tra i detenuti a rischio). Sotto la lente di ingrandimento, da ieri, anche la mamma e il fratello minore.

 

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