La vicenda, quella telefonata e quella perquisizione tenuta nascosta

Una bufera, un terremoto, uno tsunami. Quello che si è abbattuto su Vincenzo De Luca all’indomani delle dimissioni del suo capo staff indagato dalla magistratura romana per una vicenda giudiziaria. Ma ricostruiamo i fatti.

Sono le settimane in cui dovrebbe arrivare il nuovo giudizio sulla eventuale sospensione di De Luca dalla Regione Campania. A Giudicare il presidente non più il Tar ma la magistratura ordinaria. De Luca si salva e non viene sospeso. Per i giudici di Roma però potrebbe essere stata inquinata quella sentenza. Il marito della giudice che la emetterà si è sentito al telefono con il capo staff della segreteria di De luca ed a quanto pare ha millantato un suo interessamento alla cosa in cambio forse di una nomina della sanità. I due sono intercettati e scatta l’indagine che va a Roma perché è coinvolta anche una giudice. Questa nomina per questo Manna, marito della giudice, non c’è mai stata, De Luca non è mai stato sentito sulla vicenda. Pare ci sia solo questa telefonato con il suo capo staff ed una richiesta mai evasa di trasferimento di Manna trovata in un cassetto. Mastursi è stato perquisito a metà ottobre quando la gran parte dello staff de luchiano era all’Expo e pare abbia tenuto nascosta la cosa. A tutti. Poi le sue dimissione di lunedì da capo della segreteria gestite malissimo hanno accesso le antenne dei media.
Tutto questo basta per scatenare la bufera su De Luca: non ci sono mazzette in giro, non c’è un posto di lavoro dato ma l’accusa è quella di corruzione e il presidente della regione è di nuovo al centro dell’attenzione mediatica nazionale.

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