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L’attività anticorruzione deve caratterizzarsi per concretezza. I comuni devono attenzionare tutte le attività che possono essere oggetto dell’attività dei privati. Negli ultimi 20 anni, c’è stata una massiva attività di privatizzazione“. Sono queste le parole di Luigi Maiello, comandante della polizia municipale di Pomigliano d’Arco, intervenuto a “Campania Oggi”, nella puntata dedicata all’inchiesta sugli affari dei Casalesi nel terzo settore di alcuni comuni del casertano e del napoletano (tra cui Afragola, Frattamaggiore e Pomigliano).

L’intervento di Luigi Maiello

Maiello, che è anche responsabile dell’anticorruzione nel comune a nord di Napoli, ha sottolineato come gli interessi della camorra nella gestione dei servizi comunali siano aumentato negli ultimi decenni, in particolare con la privatizzazione di molte società pubbliche e con il ricorso sempre più frequente all’esternalizzazione di alcuni servizi. “Dopo aver maturato esperienza in numerosi comuni commissariati per problemi di infiltrazione mafiosa, ho capito che vanno attenzionati i settori che finiscono nel mirino della malavita”, ha affermato Maiello.

Il comandante ha poi sconfessato gli stereotipi dell’immaginario collettivo. Oggi i camorristi sono imprenditori, non più malviventi sanguinari e senza scrupoli: “Questa è una criminalità colta, evoluta, difficilmente identificabile: è più pericolosa perché va ad intaccare il tessuto economico legale. Diventa difficile per la pubblica amministrazione revocare anche l’affidamento ad alcune cooperative”.

L’intervento di Luigi Costanzo e Giovanni Russo

Nel corso della trasmissione è intervenuto anche Luigi Costanzo, presidente di “Liberiamo Fratta”. “Questa inchiesta getta un’ombra sul terzo settore. Tento a sottolineare che il sindaco (Marco Antonio del Prete, ndr) ha detto che in questa indagine non c’è niente di politica. Io credo che la politica debba assumersi invece le proprie responsabilità. Quello che è importante è che si faccia chiarezza e trasparenza nei confronti dei cittadini: se perdiamo la fiducia in un settore che assiste i fragili, perdiamo credibilità”.

Gli fa eco Giovanni Russo, responsabile del bene confiscato “Masseria Ferraioli”: “Un problema di malaffare e corruzione della camorra nei più vasti settori economici è un argomento con cui dobbiamo misurarci con grande serietà. La crimimalità organizzata può essere infiltrata a ogni livello. Ci vuole per questo un protagonismo dei cittadini, della parte sana della cittadinanza, da un lato facendo cultura, dall’altro lato denunciando tutte le storture del sistema”.

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