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Papa Francesco ha nominato il nuovo vescovo di Napoli: si tratta di monsignor Domenico Battaglia che sostituirà il cardinale Crescenzio Sepe. Quest’ultimo era già in ‘prorogatio’ da due anni. Il Pontefice ha accettato la rinuncia per raggiunti limiti di età. Mons. Battaglia, che sarà dunque al vertice di Largo Donnaregina, ha 57 anni, è calabrese di Satriano in provincia di Catanzaro. Sino ad oggi è stato vescovo della diocesi campana di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti.

Chi è Domenico Battaglia, nuovo vescovo di Napoli

Un pastore giovane, nominato vescovo da Bergoglio nel 2016, profondamente proiettato nella vicinanza ai fratelli più fragili e, insieme, noto per la sua solida spiritualità e l’ancoraggio alla radicalità del Vangelo. E’ conosciuto anche come “il prete degli ultimi”.

Mons. Domenico Battaglia – riferisce il Bollettino della Sala stampa vaticana – è nato il 20 gennaio 1963 a Satriano, provincia di Catanzaro e arcidiocesi metropolitana di Catanzaro-Squillace. Ha svolto gli studi filosofico-teologici presso il Seminario San Pio X di Catanzaro. Ordinato sacerdote il 6 febbraio 1988, è stato rettore del Seminario Arcivescovile Liceale di Catanzaro e membro della Commissione diocesana Giustizia e Pace (1989-1992), amministratore parrocchiale a Sant’Elia, parroco della Madonna del Carmine a Catanzaro, direttore dell’Ufficio diocesano per la Cooperazione missionaria tra le Chiese, parroco a Satriano (1992-1999).

È stato successivamente collaboratore del Santuario Santa Maria delle Grazie di Torre Ruggero, collaboratore parrocchiale a Montepaone Lido e amministratore della Parrocchia di Santa Maria di Altavilla a Satriano. E’ stato presidente del Centro Calabrese di Solidarietà dal 1992, struttura legata alle Comunità terapeutiche (Fict) di don Mario Picchi. Dal 2000 al 2006 è stato vice presidente della Fondazione Betania dell’Arcidiocesi metropolitana di Catanzaro-Squillace.

Dal 2006 al 2015 ha ricoperto l’incarico di presidente nazionale della Federazione Italiana Comunità Terapeutiche.Eletto vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata dè Goti il 24 giugno 2016, è stato consacrato il 3 settembre successivo. Papa Francesco lo ha nominato oggi arcivescovo metropolita di Napoli, trasferendolo dalla diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti.

Le prime parole di Battaglia

E con l’ufficializzazione oggi della sua nomina e l’addio di Sepe, arrivano anche le prime parole da vescovo di Napoli. “Napoli, incrocio di bellezza e di ricchezze umane all’ombra del Vesuvio, con la sua complessità ed i suoi evidenti problemi, alcuni antichi ed altri nuovi, rappresenta il vero tesoro del Sud, con i suoi limiti e le sue possibilità” ha detto l’arcivescovo nel messaggio inviato alla diocesi di Napoli.

“Accanto al desiderio di questa umanità che vuole rialzarsi, ci sono tanti che sperano – ha proseguito Battaglia – ci sono tante che sperano e lottano ogni giorno per la giustizia, l’onestà, l’uguaglianza e la preferenza verso i più deboli, ma anche per la mancanza del lavoro, che rimane la vera piaga di questa nuova società. Con questa speranza, con questa forza, desidero venire tra voi e condividere la vita ed il cammino della nostra fede battesimale”. Alla Madonna “affido in particolare il servizio dei medici e operatori sanitari che con la loro fatica sostengono la sofferenza e la solitudine di tanti colpiti dalla pandemia” ha poi scritto.

La cosa che lo ha reso più felice “è stata quella di aver aiutato gli ospedali, ed in particolar modo quegli pediatrici” ha detto Crescenzio Sepe nell’annunciare la nomina del suo successore. Sepe ha detto che tutte le opere di carità, come l’asta di beneficenza, il pranzo per I poveri e la Casa di Tobia (struttura per l’accoglienza di mamme in difficoltà) sono state possibili grazie «al grande cuore dei napoletani”.

Il commento di de Magistris

“Sono molto felice della nomina di don Mimmo Battaglia ad Arcivescovo di Napoli – ha detto il sindaco -. Ho conosciuto personalmente Battaglia quando ero magistrato in Calabria e ne ho sempre apprezzato la sua costante vicinanza ai più fragili e ai più deboli. Uomo semplice ed umile ma dotato di forte carisma e personalità. Credo possa incarnare al meglio il verbo profondo di Papa Francesco. A Don Mimmo Battaglia garantiremo la massima cooperazione possibile con l’obiettivo dell’unità del popolo napoletano in un momento così difficile. Insieme lavoreremo per diminuire disuguaglianze e per la costruzione di una sempre più forte fratellanza di comunità. A Don Mimmo Battaglia diamo il benvenuto nella nostra amata città dal cuore immenso”.

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