Due irruzioni nel giro di poche ore. Si addensa un’ombra sinistra sui lavori che l’amministrazione comunale targata Raffaele Bene sta portando avanti nell’area di Parco Michelangelo che presto sarà riqualificata e consegnata alla città con una nuova opera: la Casa della Biodiversità. Un intervento fondamentale per ridare slancio ad un’area verde, molto atteso dalla popolazione e purtroppo attenzionato anche da ambienti contigui alla criminalità.
Casoria. Doppio raid contro il cantiere, l’ombra delle intimidazioni per fermare i lavori
Il primo raid è scattato nella notte tra mercoledì e giovedì quando, dopo la manomissione del cancello, ignoti hanno portato via dal cantiere attrezzi da lavoro, finestroni, scale e portali in ferro, oltre a 300 tavole zincate e altre 10 per ponteggio. L’episodio era stato immediatamente denunciato ai Carabinieri della Compagnia di Casoria e la vicenda sembrava derubricata ad un furto.
Domenica mattina, però, i custodi dell’area hanno notato i segni di un’altra irruzione avvenuta la scorsa notte e che, dalle modalità, lascia configurare gli estremi di una intimidazione. Anche in questo caso l’episodio è stato segnalato alle forze dell’ordine che ovviamente tengono le antenne dritte sulla questione.
Non può essere escluso che dietro ci sia una mano sinistra che sta provando a sabotare i lavori, rallentando, proprio sul rush finale, la consegna dell’opera prevista per dicembre. Un rischio che il sindaco Raffaele Bene non vuole prendere in considerazione: “Abbiamo provveduto a sporgere denuncia ai Carabinieri, ma resta tanta l’amarezza. Oltre ai danni alla struttura, sono state sottratte molte attrezzature alla ditta e rubate anche le finestre e i portali originali che avevamo scelto di mantenere e restaurare. Di fronte ad atti del genere siamo delusi e disarmati, ma non arretreremo e i lavori riprenderanno quanto prima. Riaprire il Parco Michelangelo sarà la nostra vittoria. Quella dei cittadini onesti di Casoria”.
“La frequenza temporale dei due episodi configura uno scenario inquietante, ma dovranno essere le indagini ad esprimersi. Auspichiamo nelle prossime ore una presa di posizione univoca anche dalla società civile e dalla cittadinanza: siamo stati la prima amministrazione a ridare ai Casoriani i beni tolti ai clan e a fare scelte per creare centri di aggregazione dove far fiorire le attività dei nostri giovani. Abbiamo scelto la legalità e mai come adesso Casoria ha bisogno che tutti vadano in questa direzione” conclude il primo cittadino.