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Richiama intera classe di una scuola media all’ordine. Il pomeriggio viene pestato a sangue dai presunti genitori degli studenti. E’ la drammatica vicenda che si è consumata a Casavatore, in provincia di Napoli. A raccontare la vicenda – con tanto di foto allegate – il docente vittima della brutale aggressione.

Casavatore, richiama classe all’ordine: pestato da cinque adulti sotto casa

Il racconto mette i brividi. E’ affidato alla bacheca Facebook di Enrico Morabito, insegnante che presta servizio da supplente presso un istituto di scuola media inferiore della zona. “Da anni ho cercato di lavorare nel settore spettacolo ma visto il poco lavoro degli ultimi tempi ho deciso di sfruttare la mia laurea e fare qualche supplenza su Napoli e provincia“, esordisce Enrico. “Negli ultimi 4 giorni ho svolto una supplenza breve, con scadenza oggi (ieri, ndr), nella scuola media in zona mia, a Casavatore. Pensavo di essere stato fortunato. Non è stato così”.

Il docente mette in collegamento due episodi, una strigliata che avrebbe riservato alla sua scolaresca e l’aggressione subita: “Stamane ho richiamato un’intera classe, una prima media, all’ordine, dal momento che facevano chiasso disturbando di continuo la lezione. Oggi pomeriggio, alle ore 16, mi hanno citofonato dei tizi dichiarandosi come miei amici. Conoscevano il codice del mio citofono e persino il mio nome. Scendo. Mi chiedono se io insegnassi alla De Curtis. Dico loro che ho svolto solo un breve supplenza, non sono docente di ruolo e ho chiesto loro chi fossero. Erano in 5. Età fra 40 e 50 anni. Pieno pomeriggio. Viso scoperto”.

Il pestaggio

E’ l’inizio della violenza: “Non mi hanno dato tempo di fare altre domande che subito mi hanno aggredito verbalmente e fisicamente. Sul portone del palazzo ancora si vedono macchie del mio sangue. Ho chiamato i carabinieri e fatto denuncia da loro: è stata chiamata un’ambulanza che mi ha portato in ospedale. Per fortuna nulla di estremamente grave. Qualche cura da fare e 7 giorni di riposo. Tanta paura per me e soprattutto per mia mamma. E per fortuna che non erano armati: avrebbero potuto fare di peggio”. Infine un’amara riflessione: “Ho sempre pensato che la rovina dei figli siano proprio i genitori…ed è così. Ne resto deluso e schifato. Tuttavia voglio addormentarmi con la speranza che domani sia un giorno migliore fatto sempre di legalità e che il marcio che si insidia anche nelle scuole possa svanire presto”.

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