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Napoli, morto il boss Carmine Montescuro: era il federatore dei clan

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E’ morto Carmine Montescuro, originario del quartiere Sant’Erasmo di Napoli. Era considerata una vera e propria eminenza grigia della malavita partenopea. Il suo cuore ha smesso di battere all’età di 89 anni.

Napoli, addio al super-boss Carmine Montescuro

E’ rimasto in carcere fino a febbraio 2022, divenendo di fatto il camorrista detenuto più anziano d’Italia. Poi il tribunale di sorveglianza di Napoli gli concesse la scarcerazione in virtù delle diverse patologie di cui soffriva. Qualche giorno fa era tornato a casa, in fin di vita, dopo avere trascorso un periodo in ospedale. Montescuro ha svolto un ruolo di pacificatore e mediatore tra le diverse anime nere della camorra napoletana.

Il suo gruppo criminale era chiamato la “piccola Svizzera”. Il boss riusciva infatti a governare i traffici illeciti del porto di Napoli mediando tra gli interessi dell’Alleanza di Secondigliano e il clan Mazzarella, da sempre in contrasto. Per anni Montescuro ha mantenuto un profilo basso, rivestendo la funzione di ambasciatore tra cartelli camorristici.

Ha ispirato un personaggio di Gomorra

Soprannominato “zi mumuzz”, Montescuro venne arrestato dalla polizia il 24 ottobre del 2019. Dopo una prima scarcerazione, nel novembre 2019, venne per lui disposta nuovamente la detenzione in carcere nel novembre 2021 per violazione della misura cautelare ai domiciliari. La sua figura ha ispirato il personaggio de “O Stregone” nella serie tv Gomorra.

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