Cantiere del cimitero off limits per sei consiglieri comunali della minoranza. Nel pomeriggio Michele Palladino, Mauro Bertini, Alessandro Recupido, Anna Garofalo, Francesco Migliaccio e Lorenzo Abbatiello si sono radunati all’esterno del cimitero di via Vallesana per effettuare – come indicato in una richiesta protocollata al Comune nei giorni scorsi – un sopralluogo nell’area oggetto dell’intervento di ampliamento cimiteriale. Per loro una spiacevole sorpresa: il cantiere, complice forse le cattive condizioni atmosferiche, era chiuso e nessun tecnico, funzionario dell’Ente e né tantomeno il curatore giudiziario dell’impresa, la Mastromimico di san Cipriano d’Aversa, erano presenti per fornire loro le spiegazioni più volte richieste.

L’iniziativa dei consiglieri di minoranza.  L’obiettivo dei consiglieri è quello di ottenere un quadro esaustivo circa il controverso progetto di ampliamento cimiteriale, di cui si è discusso di recente anche in Consiglio comunale. Un piano che, alla luce di quanto contenuto in un verbale redatto da una commissione istituita dall’ex commissario straordinario Gabriella Tramonti, deve essere rimodulato secondo criteri previsti (3mila e 700 loculi anziché 6 mila) nel progetto antecedente alla variante disposta dalla giunta Perrotta. Un’indicazione di qualche mese fa ma alla quale non avrebbe fatto seguito – secondo quanto dichiarato da alcuni consiglieri – alcun ulteriore e necessario atto formale. “Riformuleremo la richiesta di ingresso al cantiere  – hanno spiegato in una nota congiunta i sei consiglieri dell’opposizione – è nel nostro pieno diritto di consiglieri comunali avere accesso al sito ed ottenere informazioni circa l’andamento di un’opera pubblica di tale rilevanza. Auspichiamo che non sia in atto un’azione di ostacolo contro le nostre legittime prerogative”. I consiglieri hanno manifestato più di qualche dubbio anche sull’effettivo numero di fosse di inumazione in corso di realizzazione. La vicenda cimitero è seguita con attenzione dalla Procura della Repubblica, che all’indomani dell’arresto dei titolari della ditta, i fratelli Mastromimico, ha provveduto a nominare un curatore giudiziario, Lucio Spanò, più volte finito ai “ferri corti” con l’ex sindaco Bertini.
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