E’ stato accolto dall’abbraccio degli amici e della sua famiglia, che per l’occasione hanno organizzato una piccola festicciola nella casa paterna di Mugnano. Gennaro Fioretti è rientrato ieri, dopo giorni, settimane trascorse in un letto del Gemelli di Roma.

L’intervento al braccio è tecnicamente riuscito, ma i tempi per la completa guarigione si prospettano lunghi, molto lunghi. Lo dice a chiare lettere il padre di Gennaro, Vincenzo Fioretti, non nascondendo la sua preoccupazione per il futuro lavorativo del figlio. “Dovremo ritornare a Roma molte volte – spiega – Genny ha bisogno di ulteriori cure. Siamo felice, felicissimi che sia stato dimesso e che abbia potuto far ritorno a casa. Ma non le nascondo la mia preoccupazione per il futuro. Mio figlio ha sempre lavorato: come imbianchino ed esperto in ristrutturazioni, controsoffittature. Non sappiamo se avrà la possibilità di continuare con il suo vecchio lavoro, se recupererà la piena funzionalità del braccio”.

Di aiuti economici, dalle istituzioni, dal Napoli o da altri enti, finora nemmeno l’ombra. “Il Napoli si è fatto vivo con alcuni dirigenti, sembra che vogliano contribuire in qualche modo. Per il resto – aggiunge – molta solidarietà e tanti attestati d’affetto”. Un mese vissuto a stretto contatto con la famiglia di Ciro, l’altro tifoso gravemente ferito e ancora ricoverato nel nosocomio romano. “L’ho visto più volte e molte volte ho parlato con i suoi genitori. Ciro mi ha guardato negli occhi e mi ha stretto la mano: è stato un momento emozionante, toccante. Io e alla mia famiglia siamo vicini a lui, alla sua famiglia: facciamo tutti il tifo affinché possa rimettersi e lasciare quell’ospedale”. Sul fronte giudiziario – come confermato dall’avvocato della famiglia Fioretti – martedì il tribunale del Riesame si riunirà per decidere sulla revoca o conferma della misura cautelare (obbligo di firma) inflitta a Ciro, seppur al momento sospesa.

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