orlando de luca teleclubitalia

“Penso che dopo questa vicenda, la candidatura di De Luca si sia rafforzata e credo che sia al momento la più competitiva. Questo credo sia l’elemento di partenza”. Sono le parole di Andrea Orlando, vicesegretario del Partito democratico, intervenuto oggi nel corso di Tg Club Speciale Coronavirus in onda su Teleclubitalia dal lunedì al venerdì dalle 12.30 alle 13.30 e dalle 17.30 alle 18.30.

Per Orlando De Luca ha “gestito bene l’emergenza, con grande polso e con una preoccupazione fondata – ha commentato -. Ha vinto la battaglia come l’ha vinta Zingaretti per evitare che il virus scendesse dal nord al sud e questo è un risultato che nessuno può mettere in discussione”. Se ci sono state falle nella gestione in Lombardia, invece, dice: “Mi sembra evidente, ma più che falle sono venuti al pettine i nodi del sistema sanitario che si basava sulla centralità degli ospedali e meno sul sistema di diffusa assistenza territoriale. sistema funzionale a drenare migrazione sanitaria da altre regioni ma quando scoppia la pandemia per affrontare la domanda basica quel sistema che in molti casi è nelle mani dei privati ha avuto più difficoltà a reagire di altri”.

Le carceri e le mozioni di sfiducia a Bonafede

Solo ieri il Parlamento ha discusso e votato le due mozioni di sfiducia al ministro della giustizia Bonafede e si è riacceso il tema delle carceri e delle scarcerazioni di vari boss avvenute nel periodo di emergenza. “Ci sono state delle cose che non hanno funzionato e vanno analizzate- ha detto Orlando -. Un’impostazione nella gestione delle carceri ha acuito dei problemi con l’esplodere della pandemia. Io avevo proposto una riforma del sistema penitenziario che prevedeva di tener conto nell’esecuzione della pena di tener conto della condotta del detenuto. Questo avrebbe consentito in un momento di tensione di gestire in modo intelligente le presenze in carcere. Questo elemento però non è stato preso in considerazione. Penso che oggi si debba ripensare complessivamente il funzionamento del sistema penitenziario”.

Il voto di Italia Viva

Sul voto contrario alla sfiducia a Bonafede di Italia Viva commenta: “Confesso che non riesco a comprendere bene le mosse del senatore Renzi negli ultimi mesi, ma è un mio deficit cognitivo”.

La polemica sul prestito a FCA

Orlando solo qualche giorno fa aveva parlato dell’ipotesi che nelle prossime settimane “gruppi industriali ed editori non puri” potrebbero cercare, contemporaneamente, di assaltare la diligenza dei 55 miliardi del Decreto rilancio e di cambiare la maggioranza di governo che l’ha varato. Le sue parole avevano creato non poche polemiche. “Non credo ci sia nessun complotto – spiega -. Nel momento in cui cresce il ruolo dello Stato, come in questo periodo, aumenta anche la pressione sui decisori politici e quindi aumenta anche il ruolo dell’informazione che deve dire come si gestiscono le risorse. Il problema del paese è che spesso gli editori sono anche proprietari di centri finanziari che beneficiano o possono non beneficiarie di quelle scelte che quelle istituzioni faranno. Il conflitto di interessi non c’è solo per Silvio Berlusconi. Bisogna saper leggere dietro un fenomeno quali possano essere i problemi che si possono determinare”.

La tenuta del governo

In queste settimane è stata più volte messa in discussione la tenuta del governo. “Le crepe nel governo ci sono ma sono congenite visto che ci sono 3 forze politiche diverse a governare ma penso che abbiamo trovato un metodo che ogni volta ci espone a stress e tensioni ma che ha dato risposte positive fino a questo momento. Ora dobbiamo concentrarci sulla questione dei tempi e sulla sburocratizzazione. Chi ha subìto un colpo economico dal Covid e va ad alzare la saracinesca o riavviare la piccola attività non può trovarsi poi ostacoli burocratici”.

 

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