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Avrebbe puntato la Volante e l’avrebbe centrata in pieno. Fabricio Hadzovic, il conducente della macchina che ha provocato la morte d Pasquale Apicella l’avrebbe dunque fatto di proposito. A dirlo, secondo il Mattino, è Admir Hadzovic, il complice, durante il suo interrogatorio davanti al giudice.

Inchiesta su Pasquale Apicella: “Ha puntato frontalmente la Volante della Polizia per guadagnarsi la fuga”

Si tratta di un punto delicato della ricostruzione, che è alla base dell’accusa di omicidio volontario a carico dei quattro rom finiti agli arresti. Già, perché se Fabricio ha scelto di impattare contro la macchina della Polizia, gl altri tre complici non hanno fatto nulla di impedirlo. Anzi, l’azione di disturbo ai danni della Volante sarebbe andata avanti per molto tempo prima della tragedia. L’Audi guidata da Fabricio ha tamponato una prima vettura della polizia che si era affiancata.

Successivamente dall’Audi sono stati lanciati una ruota di scorta e un cacciavite per rallentare l’inseguimento degli agenti. Una volta lungo via Calata Capodichino, infine, lo scontro frontale con l’altra macchina della Polizia proveniente dalla direzione opposta, così come descritta da Admir Hadzovic: «Fabricio ha deciso di impattare frontalmente la volante della polizia. E lo ha fatto per guadagnarsi la fuga».

Il lancio di oggetti

I tre hanno ammesso di aver concluso il colpo in banca, ma non di aver ucciso il poliziotto. Non solo: hanno anche fornito versioni omissive riguardo al lancio di oggetti dalla macchina per liberarsi della Polizia. Così come riporta Il Mattino, il gip scrive: «Negavano di aver lanciato alcunché contro gli inseguitori», cosa che invece viene smentita dalla versione degli agenti, ma anche dal ritrovamento degli oggetti refertati lungo la strada. Ed è ancora il giudice a chiarire perché anche gli altri rispondono di omicidio volontario: «Se è vero che Fabricio guidava, è anche vero che è difficile immaginare che sia stato lui a scagliare tutti quegli oggetti dal finestrino».

Insomma, la banda era consapevole del rischio mortale che si correva ingaggiando l’inseguimento con la Polizia. Dal lancio di oggetti all’impatto frontale, i malviventi sapevano che potevano provocare un incidente gravissimo ai danni dei loro inseguitori. Rappresentata dal penalista Gennaro Razzino, ora la famiglia dell’agente scelto Apicella chiede giustizia, pronta a costituirsi parte civile nel processo alla banda dei malviventi.

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