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Ritardi nel cedolino della pensione di marzo. A comunicarlo è l’INPS. L’ente previdenziale infatti avverte che la pensione verrà erogata con un giorno di ritardo rispetto al solito per questioni di calendario.

Cedolino pensione: in ritardo di un giorno a marzo

I soldi infatti verranno erogate a partire dal 2 marzo e non dal primo del mese come di solito avviene. Nel mese di marzo 2020 i pensionati riceveranno il cedolino della pensione con un giorno di ritardo: la notizia arriva dall’INPS.

A determinare lo slittamento il calendario del mese: infatti il primo marzo è domenica e il giorno lavorativo utile immediatamente successivo è lunedì 2 marzo. Va ricordato altresì che questa leggera variazione riguarda tutti i pensionati, sia quelli che si vedono accreditare la pensione in banca, sia quelli che la riscuotono presso gli uffici postali.

L’avviso dell’Inps sul cedolino di marzo

L’Istituto previdenziale ha comunicato ai pensionati che nel mese di marzo questi ultimi non riceveranno il cedolino il primo giorno del mese come stabilito dalla legge. Un piccolo slittamento che non comprometterà le capacità di spesa dei pensionati. Il ritardo tra l’altro si registra in una fase delicata delle trattative tra Governo e sindacati per superare del tutto la Legge Fornero.

Il braccio di ferro continua. Da un lato i sindacati vorrebbero fissare un’età flessibile a scelta del lavoratore a partire da 62 anni d’età e 20 di contributi. Dall’altro lato, invece, il Governo vorrebbe inserire quota 41. Una misura che consentirebbe ai contribuenti di andare in pensione una volta raggiunti i 64 anni di età e 38 anni di contribuzione versata. Introdotta intanto la novità a favore dei lavoratori precoci.

Cedolino di marzo e trattenute

Il cedolino è messo a disposizione dei pensionati sul sito Inps: possono accedere a questo servizio gli utenti in possesso delle credenziali di accesso PIN, SPID, CIE e CNS. È possibile consultare il cedolino anche dal proprio smartphone o tablet utilizzando la app INPSMOBILE. Per quanto riguarda le prestazioni fiscalmente imponibili, oltre all’Irpef mensile, vengono trattenute le addizionali regionali e comunali relative al 2019. Per chi non lo sapesse, queste trattenute, relative all’anno precedente, sono effettuate in 11 rate nell’anno successivo.

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