Orrore a Scafati: una ragazza di 20 anni è infatti stata sequestrata e ridotta in schiavitù da una donna di 56 anni, N. Z. I., le sue iniziali. Vittima e carnefice sono entrambe bulgare. Da quanto emerso la 56enne costringeva la giovane a lavorare in casa come badante, privandola della libertà e soggiogandola con metodi violenti e minacciosi, facendosi consegnare anche i soldi che guadagnava lavorando.

Con la donna sono coinvolti e indagati nella vicenda anche sua figlia V.I.I., di 20 anni, e il marito I.V.V. Appena arrivata in Italia, la ragazza è stata privata del passaporto e del cellulare dall’uomo di casa, senza avere più contatti con la famiglia di origine. A quel punto è stata segregata, tenuta in catene e controllata attraverso delle telecamere. Con il sequestro dei documenti e le minacce dell’uomo per lei non c’era scampo.

Tutte le minacce erano accompagnate dall’avvertenza di non rivelare niente a nessuno, altrimenti l’avrebbero venduta ad un albanese. La ragazza doveva consegnare il denaro ai padroni, ed ogni volta che rientrava in casa veniva picchiata e perquisita, alla ricerca del denaro guadagnato. I fatti si sono svolti tra febbraio e settembre 2018. La notizia, con le prime informazioni su quanto stava accadendo, arrivò ai carabinieri direttamente dal consolato bulgaro, con una nota in cui si descriveva la schiavitù della ragazza, “gestita” da tre connazionali senza scrupoli. I militari hanno quindi  avviato le indagini ed hanno ricostruito i soprusi e le violenze, arrestando i colpevoli.

 

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