Mugnano. In molti sono rimasti colpiti dall’arresto di Stefano Cangiano, il 31enne ritenuto dagli investigatori il “capo” del sedicente gruppo eversivo Nfo. Il giovane è infatti molto noto a Mugnano, personaggio pubblico anche perché figlio di un noto medico. Ai carabinieri avrebbe rivelato di aver organizzato gli atti intimidatori per “dare una mano alle forze dell’ordine, per il bene delle città e per combattere le ingiustizie sociali” e di essere al servizio del gruppo di estrema destra Casa Pound. Per quest’ultima circostanza non c’è però nessun riscontro.

A quanto pare per la presunta mente della banda, sparando si davano segnali e si ottenevano maggiori controlli sul territorio. Stefano era anche il capo dei Ranger d’Italia, aveva fatto parte della guardie ambientali di Giugliano, ed aveva avuto in gestione la villetta comunale di Mugnano. Sarebbe stato anche denunciato in passato per aver aggredito la triade commissariale che gestiva l’ente comunale giuglianese. Benestante, libero professionista, da pochi giorni Cangiano era anche stato assunto in banca.

Il suo arresto ha colpito anche il primo cittadino. “Soddisfatto del lavoro svolto dalla forze dell’ordine, soprattutto date le minacce e i tentativi di intimorirci da parte di quest’organizzazione all’indomani del mio insediamento. – afferma il sindaco mugnanese, Luigi Sarnataro – Il coinvolgimento di Stefano, che conosco, è un fulmine a ciel sereno data anche la sua famiglia perbene e stimata da tutti”.

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