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Nuovo colpo al clan dei Casalesi. Nel mirino della DDA di Napoli la fazione di Francesco Schiavone detto “Sandokan”. Nelle prime ore della mattinata odierna i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta hanno dato esecuzione ad un’ordinanza impositiva di misure cautelari nei confronti di cinque soggetti affiliati alla cosca egemone nell’agro aversano.

Le mani del clan dei Casalesi sui caseifici: cinque arresti

A finire in manette anche Walter Schiavone, figlio del capo storico del clan dei “Casalesi”, Francesco Schiavone detto “Sandokan”. Gli indagati rispondono dei reati di associazione di tipo camorristico, detenzione e porto in luogo pubblico di armi da sparo e da guerra, intestazione fittizia di quote societarie, concorrenza illecita ed estorsione, aggravati dalla finalità mafiosa.

Le misure in questione costituiscono lo sbocco di un’attività di indagine che consentiva di acquisire gravi elementi indiziari sull’operatività di un gruppo criminale, facente capo al predetto Schiavone Walter, dedito alla gestione e controllo – con modalità estorsive – della distribuzione di prodotti caseari nei territori della provincia di Caserta, tramite società intestate a prestanome. Lo Schiavone, organizzatore del sodalizio, si avvaleva di fidati collaboratori, quali Bianco Antonio, Diana Armando, Baldascino Nicola e Natale Davide, da tempo vicini alla citata fazione del clan casalese. Bianco e Diana, come Schiavone, rispondono anche del reato associativo per appartenenza al clan dei Casalesi.

Monopolio sul latte e sui prodotti caseari della penisola sorrentina

Secondo la Procura, tramite le società “Bianco Latte” s.r.l. e “I Freschissimi” s.r.l.s., facenti capo a Walter Schiavone e gestite da fiduciari o prestanome, gli indagati obbligavano i vari titolari di caseifici della penisola sorrentina a rifornire in via esclusiva di prodotti le società dello Schiavone per la successiva distribuzione, impedendo, dunque, alle aziende di avere rapporti con altri distributori. In questo modo si garantivano una posizione di illecito predominio nella distribuzione dei prodotti caseari nel comprensorio aversano. Gli imprenditori sottoposti alle vessazioni del gruppo Schiavone venivano altresì costretti con condotte estorsive a non riscuotere crediti per decine di migliaia di euro, derivanti dalle pregresse forniture, nonché a vendere i propri prodotti a prezzo ribassato.

Evaso il fisco

Infine, la commercializzazione avveniva in maniera occulta, eludendo il sistema di tassazione fiscale imposto, cioè senza che i marchi “I Freschissimi” e “Bianco latte” comparissero nella documentazione contabile consegnata ai rivenditori al dettaglio. Le entrate delle suddette attività illecite venivano rendicontate dagli indagati con cadenza settimanale direttamente a Walter Schiavone, nonostante questi fosse sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per altro procedimento.

Nel corso dell’esecuzione della misura, la p.g. operante ha provveduto inoltre a:

  • – effettuare il sequestro preventivo d’urgenza della società “Latticini e Formaggi” di Antonio Bianco, impresa tramite la quale l’indagato continuava, ad oggi, a porre in essere l’illecità attività di immissione in commercio di prodotti lattiero-caseari con le modalità in precedenza illustrate;
  • – sequestrare sostanze stupefacenti (1.474 kg di hashish, grammi 72 di cocaina, marijuana 54 grammi), rinvenuta nel corso della perquisizione domiciliare presso l’abitazione di Diana Armando, occultata in un’intercapedine del vano camino, evidenza di una chiara attività di spaccio.

I destinatari dei provvedimenti cautelare sono:

  • 1. Schiavone Walter, nato a Loreto (AN), classe 1981: custodia cautelare in carcere;
  • 2. Baldascino Nicola, nato a Casal di Principe (CE), classe 1977: arresti domiciliari;
  • 3. Bianco Antonio, nato a Maddaloni (CE), classe1980: custodia cautelare in carcere;
  • 4. Diana Armando, nato ad Aversa (CE), classe 1981: custodia cautelare in carcere;
  • 5. Natale Davide, nato ad Aversa, classe 1995: obbligo di dimora nel comune di residenza.
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