Due omicidi in 24 ore. È il tragico bilancio da cui partire per ricostruire gli scenari criminali che stanno agitando l’area nord di Napoli. Prima Antonio Vitale a Cardito, 56 anni, raggiunto da una raffica di colpi esplosi a distanza ravvicinata da due sicari in sella a una moto in via Tiziano, nel centro di Cardito. Poi ieri sera Pasquale Buono, detto “O Grappino”, 42 anni, originario di Acerra, vicino ai Moccia, freddato all’interno di un negozio nella zona delle palazzine Gescal.
Due omicidi in 24 ore tra Afragola e Cardito, l’ombra della faida di camorra nel clan Moccia
Un filo rosso sembra collegare i due delitti. Pasquale alle 19 di ieri, 11 giugno, si trovava all’interno del suo negozio di intimo insieme al padre quando due uomini in sella a uno scooter sono piombati all’interno dell’attività commerciale di corso Italia hanno fatto fuoco. Secondo una prima ricostruzione, il 42enne avrebbe tentato di nascondersi dietro il bancone ma è stato raggiunto dai proiettili alle spalle e si è accasciato al suolo. Vani i tentativi di rianimazione.
Su entrambi i casi indagano gli uomini del Commissariato di Afragola e della Squadra Mobile di Napoli. Antonio Vitale, curriculum criminale ricco di precedenti, era elemento organico al clan Pezzella, articolazione del clan Moccia nelle zone di Cardito e Frattamaggiore. Anche Pasquale Buono era considerato dagli inquirenti vicino ai Moccia e come anticipa Repubblica era indicato dal pentito Michele Puzio come un suo autista in occasione di alcuni fatti di sangue.
Le ipotesi: nuovo gruppo criminale?
Le ipotesi sul tavolo della magistratura sono due. L’uccisione di Pasquale Buono potrebbe essere la risposta all’omicidio di Vitale, oppure entrambi potrebbero essere caduti sotto i colpi di uno stessa banda di giovanissimi che scalpitano per affermarsi in una compagine camorristica sfilacciata dalle inchieste giudiziarie e dalla frammentazione dei gruppi criminali attivi sul territorio.