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Strage di Cisterna di Latina, le parole della sopravvissuta nel giorno del ricordo. Antonietta Gargiulo scrive una lettera alla comunità di Cisterna nel giorno della manifestazione contro la violenza sulle donne. Antonietta, 39 anni, fu ferita tra tre colpi di pistola lo scorso 28 febbraio dal marito, il carabiniere napoletano Luigi Capasso, che poi si barricò in casa con le figlie Alessia e Martina, uccidendole e infine togliendosi la vita.

Questo il testo integrale della lettera riportata da Il Mattino:  “I have a dream”. Io ho un sogno, così inizia il suo discorso il 28 agosto del 1963 Martin Luther King con la speranza che un giorno la popolazione di colore abbia avuto gli stessi diritti degli altri. Nel 2009 Obama è stato il primo presidente di colore degli Stati Uniti. Oggi io dico “I have another dream”, io ho un altro sogno. Il mio sogno è che quello che è successo a me e alle mie figlie non si ripeta mai più, che le donne siano ascoltate dalle autorità e tutelate per non avere più paura. Che nessun bambino debba assistere a violenza e morte in casa sua e in nessun altro, posto perché nessuno sotto questo cielo ha diritto sulla vita di un altro.

Il mio sogno è che la società intorno sia più sensibile e dia sostegno a chi vive questo dramma, il mio sogno è che ci siano strutture che accolgano donne e bambini che scappano dalla violenza, che ci siano più controlli sistematici e periodici per chi possiede le armi, soprattutto da un punto di vista medico e clinico. Sogno che ci siano più leggi a tutela delle donne e dei bambini in Italia perché la denuncia o un’ordinanza di un giudice non ti difende da chi ha deciso di ucciderti. Questo è il mio sogno, che nella nostra società mai più si verifichino fatti del genere e sognare è per i coraggiosi. La mia vita oggi è un miracolo e per andare avanti di coraggio ce ne vuole tanto. So che le mie figlie mi hanno voluto viva perché credevano in me, nella mia forza e nel mio coraggio, nella mia fede. Loro vivono dentro di me e ora vivono per l’eternità.

Vorrei che il loro ricordo durasse per sempre, perché tutti i giorni ognuno possa riflettere sulle scelte che fa, quando si tace, quando ci si gira dall’altra parte, quando ci si lava le mani, quando si porta la divisione nelle famiglie degli altri, quando si agisce con superficialità. Ogni azione porta una conseguenza. Noi l’abbiamo pagata troppo cara. Detto questo ringrazio a nome mio, di Alessia, di Martina e della mia famiglia tutti quelli che con amore, serietà e lealtà si impegnano per gli altri ogni giorno. Ringrazio tutti per l’amore che Cisterna e non solo ha dimostrato e continua a dimostrare per noi. Grazie a chi in questi anni mi ha aiutato e sostenuto con piccoli e grandi gesti. Vorrei che Alessia e Martina fossero ricordate sempre così. Amano la scuola, la danza, la musica, la parrocchia, gli amici, la famiglia, amavano la vita e sapere che loro sono lì mi fa stare serena, so che stanno bene e sono amate.

Il mio cuore è rimasto a Cisterna. Il mio cammino è lungo e difficile ma il mio sogno è anche quello di riabbracciare tutti al più presto e ci riuscirò. Intanto pregate per me. Io, Alessia e Martina credevamo che i sogni potessero prima o poi diventare realtà perché l’amore è più forte, l’amore vince sempre. A presto, Antonietta”.

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